Castelnuovo, migrante abortisce dopo il trasferimento. Il sindaco: «Spero le due cose non siano collegate»

Il centro di Castelnuovo di Porto chiude dopo molti anni di integrazione. Dal 2014, vi sono passati 8 mila richiedenti asilo, di cui mille minori

Il centro per richiedenti asilo alle porte di Roma, il Cara di Castelnuovo di Porto, è in via di chiusura. Dallo scorso 22 gennaio, sono cominciati i trasferimenti dei migranti in altre regioni italiane. Il 26 gennaio, una ragazza ospite del centro di accoglienza e incinta da poco meno di due mesi ha abortito, come hanno confermato i medici del pronto soccorso.


«Spero che non ci sia alcuna connessione tra quello che è accaduto a quella donna e la vicenda dei trasferimenti dal centro. Non abbiamo fonti per dirlo, ma sicuramente credo che le cose vadano fatte con più tranquillità», ha commentato il sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini, che nei giorni scorsi aveva accusato il ministero dell'Interno di aver dato solo poche ore di preavviso prima di partire con i trasferimenti.


La donna, che era stata ricoverata al Policlinico Umberto I di Roma, «è tornata al Cara, dove resterà per qualche giorno. Siccome è titolare solo di protezione umanitaria sarà ricollocata in una delle abitazioni di Castelnuovo o dei comuni limitrofi», ha detto Travaglini.