I lavoratori di Anpal contro Di Maio: «I navigator? Come noi, saranno precari che ricollocano disoccupati»

Il coordinamento Precari di Anpal Servizi si mobilita per chiedere la stabilizzazione di tutti i collaboratori storici dell’agenzia, co.co.co da molti anni. «Non siamo contrari all’assunzione dei navigator, ma basta con i precari che ricollano i disoccupati»

In questi giorni si sta molto parlando dei navigator, le figure che si occuperanno di trovare un lavoro ai beneficiari del reddito di cittadinanza. Poche settimane fa, il vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato: «Faremo 10 mila assunzioni per i navigator, i tutor che seguono chi prende il reddito di cittadinanza. Li assumeremo subito, faremo dei colloqui con l’impegno di stabilizzarli con un contratto che riguarda la collaborazione con l’Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro. Le assunzioni riguarderanno 4 mila persone per le Regioni, e 6 mila per lo Stato centrale».


Le assunzioni

In sostanza, 6 mila di questi navigator saranno contrattualizzati con i co.co.co. da Anpal Servizi mente altri 4 mila saranno, invece, assunti dalle Regioni con contratto a tempo indeterminato.


La questione navigator sta creando molto subbuglio in Anpal Servizi – società per azioni di proprietà del ministero del Lavoro, ora guidato da Luigi Di Maio – principalmente per un motivo: attualmente nell’agenzia la maggior parte dei cosiddetti “tutor” che si occupano di ricollocare disoccupati sono precari con contratto co.co.co che nel corso degli anni hanno più volte richiesto la stabilizzazione, soprattutto in virtù dell’anzianità lavorativa continuativa in Anpal Servizi.

Nonostante il ministro Di Maio sia il padrino del “decreto dignità” e abbia più volte combattuto sia da parlamentare che da ministro una battaglia contro il precariato e nonostante sia stato informato della situazione precariato in Anpal servizi dal coordinamento nazionale precari dell’agenzia ministeriale, ha deciso di integrare l’organico con altre migliaia di co.co.co. biennali senza stabilizzare i precari storici.

«Sembra assurdo, nonostante le dichiarazioni del Ministro, che proprio le figure professionali che dovrebbero trovare lavoro a tempo indeterminato agli altri, attraverso gli incentivi alle imprese, risulteranno esser ancor più precari dei beneficiari della misura stessa.

Mentre nel decreto si stanziano 500 milioni di euro per le nuove assunzioni di personale, solamente 1 milione di euro è assegnato dal 2019 per la stabilizzazione di circa 20 lavoratori con contratto a tempo determinato tra il 2019 e il 2022», si legge nel comunicato stampa diffuso pochi giorni fa dal Coordinamento precari di Anpal servizi.

Per capire meglio la questione, Open ha contattato direttamente un rappresentante del Coordinamento Nazionale Precari di Anpal Servizi, il quale ci ha spiegato che lui e gli altri precari – che ora dovranno occuparsi di formare i navigator previsti dal decreto sul reddito di cittadinanza – non sono affatto contrari all’assunzione di nuovo personale. Quel che però vogliono smontare è il paradigma del precario che deve aiutare il disoccupato a trovare lavoro.

I lavoratori di Anpal contro Di Maio: «I navigator? Come noi, saranno precari che ricollocano disoccupati» foto 1
Dal dossier prodotto dal Coordinamento precari di Anpal servizi |

La situazione di Anpal Servizi

«Attualmente Anpal Servizi ha 1.103 addetti in organico e l’incidenza del personale precario è pari al 59% del totale con circa 654 addetti, di cui 134 con contratti a tempo determinato (12%) e 520 con contratti di collaborazione (47%)», spiega il lavoratore che ci ha, però, chiesto di rimanere anonimo. Con l’assunzione di altri 6 mila navigator precari, i co.co.co in forze ad Anpal Servizi diventerebbero 6.520 contro 449 figure stabilizzate con contratto a tempo indeterminato.

«Noi non siamo assolutamente contrari alle assunzioni di questi navigator, ci chiediamo però che senso abbia assumere altri precari in un’agenzia che ha già un pregresso problema di precariato mai risolto. Nei mesi scorsi abbiamo avuto una serie di incontri con il capo di gabinetto del ministro Di Maio e con la presidente della Commissione Lavoro, Nunzia Catalfo, ma senza ottenere nulla di concreto», prosegue il rappresentante del Coordinamento nazionale precari di Anpal Servizi.

Per quanto riguarda i collaboratori, in alcuni casi le attività svolte, stabilite nei contratti o definite nell’ambito dei gruppi di lavoro, vengono realizzare sotto un vincolo di “sostanziale” eterodirezione, rendendo in pratica più opaca la natura della collaborazione e il principio dell’autonomia associato a questo contratto. Anche gli obiettivi stabiliti nel Piano operativo 2017-2020, risultando talvolta poco allineati alle situazioni concrete del contesto in cui operano i collaboratori, funzionano impropriamente da vincoli di pressione e di eterodirezione. La scelta sembra essere dettata da un principio contabile di contenimento della spesa, dal momento che il costo complessivo annuale dei collaboratori nel 2017 è stato pari a 16,2 milioni di euro (ripartito su 520 addetti), mentre quello dei dipendenti (ripartito su 583 addetti) risulta più alto e pari a 31,7 milioni di euro

I precari

I precari dell’agenzia in queste settimane stanno facendo pressione affinché si arrivi a una soluzione condivisa e hanno indetto uno stato di mobilitazione permanente e organizzato una manifestazione per il prossimo 13 febbraio.

«Il Ministro di Maio, paladino della guerra al precariato, ha promesso stabilizzazioni dei precari a cominciare dalle aziende di Stato, ma con il decreto sul reddito di cittadinanza produrrà esattamente il contrario: ovvero la moltiplicazione delle figure precarie che dovrebbero ricollocare i poveri e i disoccupati», ci spiegano dal Coordinamento.

«Mimmo Parisi, che a breve dovrebbe diventare presidente di Anpal, in audizione alla Commissione Lavoro del Senato, ha dichiarato che i 654 precari sono uno degli assets fondamentali per l’attuazione del reddito di cittadinanza, e che la soluzione tecnica per le stabilizzazioni si troverà. Per questo motivo, dunque, per il 13 febbraio dalle 12:00 il Coordinamento nazionale dei precari di Anpal Servizi ha indetto uno Speakers’ Corner sotto la sede centrale di Roma», concludono i lavoratori.

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