Viminale: «A bordo della Diciotti c’era il rischio di infiltrazioni terroristiche»

Lo avrebbero dichiarato ai giudici alcuni funzionari del ministero dell’Interno. Matteo Salvini: «Possono arrivarmi anche 15 denunce al giorno, ma io continuo a fare quello che abbiamo fatto come squadra»

«A bordo della Diciotti c’era la possibilità che ci fossero infiltrazioni terroristiche o criminali». È quanto hanno dichiarato alcuni funzionari del Viminale davanti ai magistrati siciliani, nell’inchiesta sul caso Diciotti che vede indagato il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lo riferiscono fonti del ministero dell’Interno. Sul caso Diciotti, Matteo Salvini – a poche ore dalla lettera inviata al Corriere della Sera (in cui ha invitato a dire«no» all’autorizzazione a procedere contro di lui) – insiste: «Possono arrivarmi anche 15 denunce al giorno, ma io continuo a fare quello che abbiamo fatto come squadra. Leggerò a breve gli atti che mi riguardano. Attendo delle risposte dalle autorità internazionali su presunti sbarchi». Sarà probabilmente una diretta Facebook nel pomeriggio, a chiarire ulteriormente le richieste di Salvini.


Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev


Il riferimento alla squadra di governo segna un netto cambio di prospettiva che mette alla prova il Movimento 5 Stelle: se fino a poche ore fa il leader pentastellato Luigi Di Maio era sicuro di votare «Sì» alla richiesta di processo a carico del ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso Diciotti, ora la linea del M5S non è più così decisa. «Se processano Salvini, processino anche me», ha dichiarato Danilo Toninelli sempre al Corriere della Sera. Sulla stessa linea anche il ministro della Salute Giulia Grillo e il parlamentare Emilio Carelli che ad Agorà aveva ammesso che sul caso Diciotti «le cose sono cambiate». «Non so se voteremo sì o no», ha detto il pentastellato.