Sea Watch, c’è l’accordo per redistribuire i migranti. Salvini: «Ora fare chiarezza su Ong»

Il governo italiano avrebbe raggiunto un’intesa sulla redistribuzione dei migranti a bordo della Sea Watch. Si attende la formalizzazione delle quote nei diversi paesi, ma lo sbarco è previsto a ore

«Missione compiuta!», ha commentato Matteo Salvini all'indomani del vertice di Nicosia a Cipro del 30 gennaio, nel qualeil premier Giuseppe Conte e i viceSalvini e Luigi Di Maio, avrebbero raggiunto un accordo europeo per sbloccare la situazione dei migranti fermi in mare da più di dieci giorni. «Grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità». Il ministro dell'Interno ha colto l'occasione per tornare a gettare ombre sui comportamenti delle organizzazioni non governative, affermando di auspicare l'apertura di«un’indagine per fare chiarezza».


«Tra qualche ora inizieranno le operazioni di sbarco della Sea Watch», ha dichiarato Contedopo l’incontro del 30 gennaio con il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Stabilita, dunque, la redistribuzioneverso 7 paesi europei: Italia, Francia, Malta, Germania, Portogallo, Romania e Lussemburgo. Il governo italiano ora aspetta la formalizzazione dell'accordo con gli altri Paesi europei per dare il sì all'attracco in porto, che potrebbe avvenire tra poche ore. .


Nella mattina del 30 gennaio c'è stato un incontro alla prefettura di Siracusa tra i vertici locali che da giorni seguono la vicenda a Siracusa. Al tavolo era presente anche il capo della procura Fabio Scavone, La riunione, indetta per anticipare la possibile svolta, servirebbe a organizzare nel dettaglio le operazioni di sbarco e trasferimento dei 47 migranti a bordo della Ong. Il premier maltese Joseph Muscat, momentaneamente a Cagliari per un incontro del Distretto aerospaziale sardo, ha confermato la disponibilità da parte di alcuni Paesi ad accogliere i migranti della Sea Watch3: «Malta ci sarà come c'è sempre stata. Per noi la parola solidarietà non è un concetto flessibile che si applica solo quando siamo noi a chiederla. È una costante».

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Il presidente della Sea Watch Johannes Bayer ha definito il giorno dell'accordo «un giorno vergognoso per l'Europa», che ha giocato fino a ora con le vite delle persone sulla nave. «Siamo felici per le persone a bordo ma resta un giorno vergognoso per l'Europa», ha scritto su Twitter. «I diritti umani non dovrebbero essere negoziati e gli esseri umani non dovrebbero essere contrattati».

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Intanto Maurizio Martina, il candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico, ha commentato le difficoltà del governo in un'intervista a Rtl: «C’è un abisso tra il modo con cui abbiamo gestito noi il tema e chi soffia sul fuoco della paura», ha dichiarato. «Per me, innanzitutto ci sono le persone e le vite. Poi dopo fai una battaglia in Europa, ma vera, non propagandistica. Non come hanno fatto Salvini e di Maio con i loro amici dell’est Europa che rifiutano qualsiasi soluzione condivisa». Anna Maria Bernini, la capogruppo di Forza Italia al Senato, ha elogiato le politiche «della fermezza» messe in atto in questi giorni dall'esecutivo, definendole migliori di tanti «inconcludenti vertici europei»

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