Gilet gialli, parla Chalençon: «Abbiamo paramilitari pronti a intervenire»

L’intervista è stata mandata in onda a «Piazza Pulita», su La7. Christophe Chalençon aveva incontrato a inizio febbraio Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista ma altri esponenti del movimento di protesta francese lo avevano accusato di essere un impostore

«Abbiamo delle persone… dei paramilitari pronti a intervenire». Telecamera bassa, francese sottotitolato in italiano. La sera del 15 febbraio a Piazza Pulita è andata in onda un’intervista a Christophe Chalençon, uno dei Gilet gialli incontrati a inizio mese da Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio. Un episodio che ha esasperato una crisi diplomatica tra Francia e Italia, culminata con il ritiro dell’ambasciatore francese a Roma. L’incontro non è stato segreto, o meglio non è rimasto segreto a lungo, visto che il 5 febbraio il vicepremier ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto di gruppo con tutti i partecipanti. «Io so che rischio molto, posso prendermi una pallottola in testa in qualsiasi momento. Ma me ne fotto». Chalençon è convinto della lotta dei Gilet gialli, è convinto di avere un ruolo di primaria importanza in questa fase ed è convito anche che se dovesse succedere qualcosa a lui la reazione sarebbe durissima: «Andrò fino in fondo a quello in cui credo. Perché se mi mettessero una pallottola nella testa Macron finirebbe sotto la ghigliottina. Perché il popolo irromperebbe nell’Eliseo e distruggerebbe tutto. Lui, sua moglie e tutta la cricca». Non è la prima volta che Chalençon usa toni molto violenti nello scontro che vede i Gilet gialli contro il governo francese. Solo a dicembre aveva chiesto all’esercito di «entrare in gioco per permettere la messa in pratica di un governo di transizione che preparerà il terreno a nuove elezioni e all’instaurazione di una vera democrazia»,


Le reazioni scatenate dalla fotografia postata da Di Maio hanno però chiarito meglio chi sia Christophe Chalençon. Il capo politico dei 5 Stelle lo aveva definito un «leader dei Gilet gialli», e diceva che lo aveva incontrato assieme ad alcuni «candidati alle elezioni europee della lista RIC di Ingrid Levavasseur». Al momento Ingrid Levavasseur non fa più parte di Ric ma il 7 febbraio al quotidiano francese Le Monde aveva smentito che Christophe Chalençon fosse un portavoce dei Gilet gialli, dichiarando: «È completamente falso. Non è affatto un portavoce, ha la maionese nel cervello. Sapevo che c’erano stati dei contatti, ma avevo detto che un incontro era fuori questione. Prima costruiamo la lista dalla nostra parte». Frédéric Mestdjian, uno dei Ric presenti all’incontro, aveva chiarito meglio come fosse stato organizzato il tutto, accusando Chalençon di «darsi un’importanza che non ha. Siamo stati avvertiti all’ultimo secondo e ci siamo precipitati per capire cosa sarebbe stato detto».