Richiesta di rettifica. Riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica della giornalista Zaira Bartucca in merito all’articolo del 13 febbraio 2019 dal titolo «Il blog Gayburg è stato parzialmente censurato. Colpa del Codacons? No, il motivo è un altro»

Riportiamo la richiesta di rettifica della giornalista Zaira Bartucca in merito all’articolo del 13 febbraio 2019 dal titolo «Il blog Gayburg è stato parzialmente censurato. Colpa del Codacons? No, il motivo è un altro»:


Gent.le redazione di Open, Gentile direttore responsabile,


In un articolo pubblicato sul vostro sito a firma di David Puente è scritto che “la giornalista Zaira Bartucca augurava ai gay di campare 100 anni di cui 10 giorni con Kadyrov, accusato di torture contro gli omosessuali”. Non ho mai augurato una sorte tanto infausta a nessuno, semplicemente ho risposto con una battuta cinica a una settimana di pressioni di decine di account organizzati che hanno rivolto contro di me insulti sessisti e offeso la mia intelligenza e la mia capacità di svolgere la mia professione. Di questo però non date assolutamente conto. Come potete leggere, non mi riferivo alla totalità dei gay ma solo a chi mi aveva scritto. Se aveste letto la segnalazione (che avete provveduto debitamente a riportare nelle parti comode e non per intero), lo avreste scoperto, anche se il tweet da solo mette al riparo da generalizzazioni affrettate. “Siete gay simpatici – scrivo – campate 100 anni di cui 10 con Kadyrov”. A differenza di chi continua ad articolarmi con epiteti poco piacevoli sotto i vostri account social che sono debitamente monitorati assieme a tutta la produzione di Gayburg, in condizioni normali e non di pressione come quelle che si sono verificate non augurerei una cosa del genere a nessuno. A ciò va aggiunto che Gayburg, di cui pubblicizzate l’articolo, non mi ha mai dato la possibilità di dare la mia versione, in quanto si è rifiutato di pubblicare un commento in cui spiegavo cosa davvero fosse accaduto. La mia versione dei fatti è comunque disponibile su Rec News, il sito di cui sono responsabile. Bisogna forse darvi il merito di aver dato una versione dei fatti più estesa rispetto alle diatribe tra associazioni, ma per l’ennesima volta il taglio è parziale. L’oggetto del parlare è la mia figura umana e professionale, ancora una volta assurdamente tacciata di omofobia: vogliate, pertanto, avere la bontà di pubblicare la presente rettifica in maniera integrale, ovvero senza omissioni di sorta, con pari rilevanza rispetto all’articolo di partenza pubblicato da Puente e dandone debitamente conto sui social.

Cordiali saluti

Il testo della richiesta di rettifica e la risposta da parte di David Puente sono state inserite nell’articolo originale al fine di garantire ai lettori tutte le informazioni possibili in merito al caso e senza alcuna omissione.