Caso Diciotti, la deputata M5S Doriana Sarli: «Ci si difende nei processi non dai processi»

«Non avremmo neanche dovuto proporre una votazione sulla questione, ma permettere alla magistratura, come si è sempre fatto, di fare il proprio lavoro», spiega l’esponente M5S a Open

Non accennano a placarsi le polemiche contro la votazione indetta su Rousseau sul caso Diciotti. Dalle 11 di questa mattina, sulla piattaforma online del Movimento 5 Stelle, iscritti e attivisti, non senza problemi, stanno votando per decidere se i senatori pentastellati dovranno esprimersi a favore o contro la richiesta di autorizzazione a procedere e, dunque, se mandare a processo il ministro dell’Interno Matteo Salvini.


Numerosi sono gli attivisti che sui social stanno protestando contro i vertici del Movimento 5 Stelle sia per la confusa formulazione del quesito che inizialmente avrebbe dovuto essere proposto su Rousseau, sia per l’orientamento di voto dichiaratamente espresso nel post pubblicato sul Blog delle Stelle, nel quale si è sottolineato che, rispetto ai casi passati, quello di Matteo Salvini non ha nulla a che fare con l’immunità parlamentare che i grillini hanno sempre considerato un inutile privilegio da abbattere.


Non sono però solo gli attivisti a protestare, anche alcuni parlamentari pentastellati hanno criticato l’approccio dei vertici del Movimento 5 Stelle sulla questione. È il caso delle deputate Valentina Corneli, Doriana Sarli e Gilda Sportiello, che su Facebook hanno annunciato che avrebbero votato a favore dell’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, per coerenza con i principi fondanti del Movimento 5 Stelle.

Per capire che cosa pensano i cosiddetti “dissidenti”, pentastellati sulla gestione della votazione su Rousseau e sui risvolti che l’esito del voto potrebbe avere sul Movimento 5 Stelle, abbiamo contattato la deputata Doriana Sarli.

https://www.facebook.com/DorianaSarliM5S/?__tn__=%2Cd%2CP-R&eid=ARDxAd532b62fCaNT6-UcW3UP7WDQrzHK31FOQR8wX0-l35b78lP7x6wXad_X3R1uRRi6P2IsaZhJEZU

Onorevole Sarli, lei ha scritto un post su Facebook dove ha annunciato che voterà sì all’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini. Che opinione ha della vicenda?

«Deve essere la magistratura a decidere se il reato è stato commesso o meno, è totalmente nel dna del Movimento 5 Stelle questo approccio. Non avremmo neanche dovuto proporre una votazione sulla questione, avremmo dovutopermettere alla magistratura, come si è sempre fatto, di fare il proprio lavoro. Il Movimento ha sempre detto che, aldilà del merito, ci si difende nei processi e non dai processi».

Come giudica la gestione della votazione su Rousseau da parte dei vertici del Movimento 5 Stelle, a cominciare dall’iniziale confusione sulla formulazione del quesito proposto agli attivisti?

«Non mi soffermerei sul “sì” al posto del “no”o sul “no”al posto del “sì”. Mi ha colpito molto di più che la questione posta dal Tribunale dei Ministri alla Giunta non sia stata riportata fedelmente, anche se non è neanche scontato che tutti debbano sapere cosa significhi “aver agito perun interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”. La domanda, però, non è stata semplificata, io direi che è stata quasi stravoltanel suo significato. Ripeto, questo sempre senza entrare nel merito del reato, che non sta a me giudicare».

La base sembra spaccata e numerosi sono gli attivisti che non hanno ben accolto la posizione quasi pro-immunità per l’alleato di governo. Secondo lei il Movimento 5 Stelle sta abdicando ai propri ideali?

«Nelle reazioni di attivisti e tanti eletti nei comuni e nelle municipalità ho sentito lo spirito del Movimento. Molti mi hanno scritto che se non passa l’autorizzazione a procedere si cancelleranno da Rousseau».

Trova che l’esperienza di governo abbia cambiato l’essenza del Movimento 5 Stelle, a partire dall’alleanza con la Lega?

«Forse l’esperienza di governo ha portato il Movimento 5 Stelle a confrontarsi con la difficoltà di mantenere degli equilibri, più che l’alleanza con la Lega».

C’è qualcosa che vorrebbe dire al capo politico del Movimento 5 Stelle?

«Al capo politico proporrei un momento di riflessione assembleare profondo sul percorso fatto fin qui, in questa legislatura».