Test Hiv ai minori senza dirlo ai genitori: il sì del Garante apre la strada alla legge

Il Garante per l’Infanzia ha dato l’ok al ministero della Salute per rendere accessibile a tutti – senza limiti anagrafici – la prevenzione contro l’Aids

La possibilità di effettuare il test dell'Hivper i minorenni, anche senza il consenso dei genitori, è più vicina. Lo annuncia oggi il ministero della Salute in una nota, dopo il parere favorevole del Garante per l'Infanzia. Una prima, concreta risposta alle statistiche che vedono i contagi da Hiv in età precoce sempre più frequenti, ma le diagnosi sono troppo spesso tardive.


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«Per rendere più semplice l’accesso alla diagnosi per i giovanissimi è essenziale intercettare precocemente l’eventuale contagio da Hiv o da altre malattie sessualmente trasmesse», si legge nella nota firmata dalla ministra Giulia Grillo,«Per questo sono molto soddisfatta della positiva risposta dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza alla mia richiesta di lavorare insieme a una norma per superare questa regola ormai obsoleta. I tempi sono cambiati, eppure tanti giovani provano grande imbarazzo ad aprirsi con i genitori su alcuni aspetti della propria vita personale e non effettuano i test, pur avendo una vita sessuale attiva».

Laministradella Salute, Giulia Grillo, ha da tempo avviato un confronto con le associazioni che si occupano di lotta all’Aids per individuare sempre migliori strategie per informare e sensibilizzare i cittadini – specie i più giovani – sui temi e le priorità per la prevenzione e cura dell’Hiv e delle malattie sessualmente trasmesse. Una delle criticità riguarda il libero accesso per i cittadini minorenni ai test diagnostici: pur essendo anonimi e gratuiti per tutti, se è un minore a richiederlo c'è allora bisogno del consenso del genitore o del tutore, e questo è di fatto un ostacolo alla prevenzione stessa.

«Negli ultimi anni è stata fatta pochissima informazione sul pericolo Aids e molti ragazzi ignorano o sottovalutano la pericolosità della malattia. Presto potranno effettuare liberamente i test in contesti protetti e dedicati, senza più bisogno del consenso del genitore o tutore»,ha detto la ministra, che ha poi aggiunto: «È un punto di partenza che può migliorare concretamente la consapevolezza sui temi della prevenzione».

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Fabrizio Marrazzo

Gay Center soddisfatto

L'iniziativa è stata accolta con entusiasmo anche da Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center e responsabile Gay Help Line:«Ringraziamo la Ministra Grilloper aver dato seguito ad unarichiesta che le abbiamo posto durante l'incontro avuto pochi giorni fa. Infatti, ad oggi è quasi impossibile per i minori avere accesso al test per Hive malattie sessualmente trasmissibili, senza il consenso dei genitori, comportando che molti minori non fanno le terapie necessarie mettendo a serio rischio la propria salute».

Marrazzoha raccontato che in questi anni molti sono stati gli incontri con medici e strutture sanitarie per sensibilizzarli sul tema, anche perché molto spesso per i minori gay, lesbichee trans, chiedere ai genitori di fare il test significa anche affrontare un coming out al quale non sono pronti: «Purtroppo nonostante la normativa dia delle possibilità, solo pochissimi medici in Italia danno questa opportunità ai minori».

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