Ue, è il giorno del giudizio sulla manovra italiana: le anticipazioni

La Commissione Ue verso un giudizio negativo sulla manovra e sulla situazione economica italiana. Le motivazioni: gli investimenti fermi, la Quota 100 che non farà crescere l’occupazione e un aumento dei consumi grazie al reddito di cittadinanza limitato allo 0,15%. 

Investimenti fermi, Quota 100che non farà crescere l'occupazione, i consumiche, nonostante il reddito di cittadinanza, cresceranno solo dello 0,15%: sono queste le principali considerazioni formulate dalla Commissione Ue nel rapporto sull'Italia che verrà pubblicato mercoledì27 febbraio. Dal documento emergerebbeun giudizio negativo sulla situazione economica italiana perché, secondo la Commissione, gli interventi messi in campo dal governo italiano non sosterranno la crescita, ma aumenteranno il debito pubblico.


Tra gli elementi che secondo la Commissione destano più preoccupazionec'è il calo degli investimenti,sia quelli nazionali che quelli provenienti dall'estero. E questo senza che all'orizzonte, osserva Bruxelles, ci siano azioni che facciano prevedere un'inversione del trend in atto. La misura più contestata dal documento è quella su Quota 100. La Commissione non crede al fatto che ipensionamenti anticipati possano favorire l'occupazione, specialmente in unafase di recessione. La crescita del deficit strutturale dovuta a questa misura – che va contro le raccomandazioni rivolte ripetutamente a tutti i Paesi, in questi ultimi anni,in materia di sostenibilità dei sistemi pensionistici nazionali – viene data per scontata.


Il giudizio tendenzialmente negativoèmeno duro sul reddito di cittadinanza. In attesa di vedere come la misura sarà applicata, l'Ue in sostanza sospende il giudizio, limitandosi a indicare che l'intervento avrà un impatto sulla crescita dei consumi limitato a meno dello0,2%. Nel rapporto vengono poiribaditi i tradizionali problemi strutturali del nostro Paese,già evidenziati più volte dalle analisi dell'Ue: dalla lentezza del sistema giudiziario, ai punti deboli del sistema bancario, alla necessità di rilanciare l'efficienza della pubblica amministrazione e di facilitare l'accesso al credito.

La Commissione, a quanto si apprende, hamanifestato timori per gli eccessivi squilibri macroeconomicidel nostro Paese: per il sesto anno consecutivo l'Italia sarebbe ai primi posti in questa speciale classifica assieme aGrecia e Cipro. A preoccupare la Ue è ancora una volta il nostro debito pubblicoche non scenderà in modo significativo né quest'anno né il prossimo. C'è preoccupazione anche perle deboli prospettive economiche e le misure del governo che appesantiranno i conti.Ma un nuovo giudizio arriverà soltanto dopo le elezioni europee, e sarà basato sul Documento di economia e finanza che verrà varato adaprile.