Il gip conferma i domiciliari ai genitori di Renzi. Tiziano: «Nostra società mai fallita»

Respinta la richiesta di revoca del provvedimento cautelare nei confronti di Laura Bovoli e Tiziano Renzi, accusati di bancarotta e false fatturazioni. Il padre dell’ex premier su Facebook: « La nostra azienda di famiglia – Eventi6 – non ha mai avuto nessun problema con bancarotte o false fatture o lavori in nero»

Il giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angela Fantechi, ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata da Laura Bovoli e Tiziano Renzi. I coniugi sono accusati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni, dopo il fallimento di alcune cooperative collegate alla “Eventi 6”, l’azienda di famiglia. «Pericolo di reiterazione del reato»: questo era il motivo per cui, il 18 febbraio, il gip aveva disposto i domiciliari. Secondo il gip, inoltre, le dichiarazioni di Tiziano Renzi e Laura Bovoli «scontano contraddizioni logiche nella narrazione dei fatti». Misura contestata dall’avvocato della coppia, Federico Bagattini, secondo il quale non c’erano i presupposti per richiedere una misura cautelare.


Il post su Facebook di Tiziano Renzi

In un lungo post su Facebook il padre dell’ex premier sottolinea come, nonostante la richiesta dei legali della famiglia di difendersi all’interno del processo e non fuori, sia per lui e la moglie necessario chiarire alcuni aspetti della vicenda visto «che nei fatti i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola». Tiziano Renzi nega che mai la società Eventi6 abbia mai avuto alcun «problema con bancarotte o false fatture o lavori in nero». Minaccia inoltre azioni in sede civile e penale per chi affermi il contrario.


In merito alle cooperative che hanno collaborato con la società Eventi6 e che avrebbero fatto o rischiato di fare bancarotta o commesso altri reati, Renzi respinge la tesi dell’accusa secondo cui l’attività di queste società fosse guidata dall’esterno dai Renzi stessi. La misura cautelare a cui i coniugi sono sottoposti, gli arresti domiciliari, è definita nel post un’«enormità».

https://www.facebook.com/tiziano.renzi.319/posts/354283615162616

Le indagini

Durante gli interrogatori, i genitori dell’ex premier avevano cercato di smontare l’ipotesi del «pericolo di reiterazione del reato», spiegando di essere due semplici pensionati: Tiziano Renzi aveva dichiarato di essersi cancellato dall’elenco degli agenti di commercio; la moglie, Laura Bovoli, aveva annunciato le sue dimissioni dalla carica di amministratore della società di famiglia.

«Dalle intere indagini è emerso in modo pacifico che gli indagati abbiano svolto ruoli di fatto nelle società tanto che non è possibile ritenere che le loro dimissioni da cariche formali possa ritenersi misura sufficiente a garantire le esigenze cautelari», ha scritto il Gip nell’ordinanza di rigetto della richiesta di revoca degli arresti domiciliari.

Il rinvio a giudizio a Cuneo di Laura Bovoli

Ieri 28 febbraio, la giudice del tribunale di Cuneo Emanuela Dufor aveva rinviato a giudizio Bovoli per «concorso in bancarotta documentale aggravata dall’entità del danno patrimoniale». I fatti fanno riferimento ai rapporti illeciti fra una società toscana di cui era amministratrice la madre di Renzi e una ditta di volantinaggio del cuneese, la Direkta s.r.l., fallita nel 2014. Per la madre dell’ex premier la prima udienza del processo è fissata a Cuneo il 19 giugno alle ore 9. Su un ulteriore filone di indagine, legato a degli studi di fattibilità di un grande centro commerciale nei pressi di Firenze, invece, lunedì 4 marzo si aprirà il processo.

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