Reddito di cittadinanza, nessun assalto ai Caf e alle Poste

A Ostia Caf e uffici postali si aspettavano lunghe code il primo giorno della presentazione delle domande per il reddito di cittadinanza. A sorpresa invece la situazione è stata tranquilla, in fila soprattutto anziani, il più giovane è Yuri di 32 anni

Nessun assalto agli uffici postali né ai Caf. A Ostia, lido di Roma, la prima mattinata utile per richiedere il reddito di cittadinanza oggi, martedì 6 marzo, trascorre tranquilla. All’ufficio postale centrale di Ostia il bilancio della mattinata si chiude con sì e no una trentina di domande. «In tutti i quartieri di Roma abbiamo registrato una situazione tranquilla», dicono da Poste Italiane. «Ovviamente eravamo allertati, ma la giornata sembra ordinaria. Gestiamo 1 milione 4 mila persone in media ogni giorno. Nei momenti di picco, ad esempio il primo giorno di ritiro delle pensioni o per particolari scadenze di tasse, ne gestiamo intorno ai 2 milioni». Anche a Nuova Ostia, quartiere popolare dell’IX municipio, l’ufficio postale è popolato ma non c’è nessuno in coda. Al vicino Caf, dentro il mercato rionale dell’Appagliatore, la mattinata trascorre in paziente fila – 5-6 persone in attesa alla volta – mentre all’interno si avverte, si gestisce una sola persona alla volta.


«Mattinata tranquilla, avrò gestito una decina di domande», dice Luciano del Caf. L’età media? «Anziana». Il più giovane in fila è Yuri, 32 anni. «Sonodisoccupato da una decina d’anni, sorride. Ora proviamo anche questa». È una buona idea? «Se serve effettivamente a trovare lavoro e non è un sussidio sì», avverte Francesco, 51 anni e due anni di disoccupazione alle spalle per il fallimento dell’azienda. «Io sono nullatenente. Risiedo presso i servizi sociali, non ho casa, non ho macchina, non ho lavoro. Che dici, dovrei rientrare, no?», sorride Antonella, 58 anni.