«Chi sostiene l’aborto è un cannibale». Chi sono i relatori del congresso delle famiglie di Verona

Gli slogan dell’evento sono vita e amore, ma tra i relatori del congresso c’è chi crede che gli omosessuali meritino di essere incarcerati o che essere favorevoli all’aborto equivalga al cannibalismo

In Nigeria, dove 3 milioni di persone vivono con l’HIV, c’è chi si scaglia contro la contraccezione e i rapporti sessuali protetti, perché «l’aspetto di unione e procreazione del sesso non deve cambiare, altrimenti porterà a promiscuità e omosessualità». In America c’è chi sostiene che mettere in dubbio le strutture familiari tradizionali «contenute nella Bibbia» equivalga a normalizzare la pedofilia. In Moldavia, c’è un presidente che dichiara di non aver mai promesso «che sarebbe stato il presidente dei gay», ma che questi «avrebbero dovuto eleggere il loro presidente».


Salvini, Fontana, Meloni e il patrocinio di Palazzo Chigi

Per tre giorni, dal 29 al 31 marzo, queste persone si ritroveranno a Verona perunire le loro rivendicazioni in un unico coro. Il tredicesimo Congresso Mondiale delle Famiglie era inizialmente patrocinato dalla presidenza del Consiglio, ma dopo varie polemiche pare che il premier abbia fatto un passo indietro. Al congresso, volto a promuovere i valori della famiglia tradizionale, saranno presenti il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, il presidente della regione Veneto Luca Zaia e Giorgia Meloni.


«Chi sostiene l'aborto è un cannibale». I relatori del congresso

Associazioni pro-vita, estremisti cattolici, anti-abortisti, anti-divorzisti, anti-femministi e attivisti contro i movimenti LGBTQ+: i movimentiitaliani si ritroveranno con ipiù autorevoli esponenti stranieridelle stesse correnti. Ecco chi sono, cosa hanno detto in passato e perché sono stati "scelti" per partecipare al congresso. Durante la ricerca di contenuti per questo articolo molte delle frasi più controverse pronunciate dai futuri relatori sono state rimosse dai siti che le ospitavano.

Dimitrij Smirnov

«Chi sostiene l'aborto è un cannibale». Chi sono i relatori del congresso delle famiglie di Verona foto 2

Dimitrij Smirnov è un importante esponente della Chiesa ortodossa russa. Parlando di aborto, ha affermato che «Aspettarsi qualsiasi tipo di vita felice dopo l’infanticidio è semplicemente ridicolo. Una persona non può trovare la felicità se è l’assassino dei suoi figli. Se vogliamo essere salvati questi cannibali devono essere spazzati via dalla faccia della terra». Secondo Smirnov esiste un assioma: uomo e donna non sono uguali. In un’intervista, l’arciprete ha attaccato la «propaganda che ha spinto la donna fuori casa instillando in lei pensieri nocivi». Nello stesso dialogo, il prelato russo ha affermato «Non dovremmo permettere alle lesbiche e omosessuali occidentali di adottare bambini russi».

Theresa Okafor

L’attivista nigeriana Theresa Okafor, che si oppone alle rivendicazioni della comunità omosessuale, è una fervente sostenitrice della legge che ha vietato i matrimoni gay. Questa norma, approvata nel 2014, prevede pene di reclusione che possono andare fino ai 14 anni per i membri di coppie omosessuali. Okafor si è dichiarata a favore di qualsiasi norma «lotti contro le derive delle unioni omosessuali». In un paese dove 3 milioni di persone vivono con l’HIV, Okafor ha condannato la contraccezione e i rapporti sessuali protetti, perché «L’aspetto di unione e procreazione del sesso non deve cambiare altrimenti porterà a promiscuità e omosessualità».

Brian Brown

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Brian Brown, presidente dell’Organizzazione Internazionale della Famiglia, rappresenta in America la lotta contro i diritti degli omosessuali. Autore di numerosi post che chiedono donazioni agli utenti per «combattere i piani degli estremisti LGBT», Brown ha giocato un ruolo fondamentale nell’approvazione della "Proposta numero 8", il referendum sul divieto di celebrare matrimoni omosessuali in California. Ma anche in quella della norma che mette al bando i transessuali dall’esercito americano.

Brown sta ora facendo lobbying all’estero per marginalizzare chi lotta per i diritti dei queer e per rendere illegale «la ridefinizione del matrimonio». Recentemente, l’attivista americano ha paragonato la rivisitazione della famiglia tradizionale alla normalizzazione della pedofilia. Ha anche affermato: «Quando si abbattono pilastri della società come il matrimonio e poi si definiscono "bigotte" posizioni bibliche sulla famiglia, ci saranno conseguenze» specificando, «una di queste potrebbe essere la normalizzazione della pedofilia». Secondo Brown ogni bambino dovrebbe avere il diritto di «avere genitori normali: una madre e un padre».

Alexey Komov

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Brown fa parte di CitizenGo, associazione internazionale pro-vita che aveva diffuso manifesti in cui si affermava che l’aborto fosse la prima cause di femminicidio. Con lui milita anche Alexey Komov, presidente onorario dell’associazione Lombardia-Russia e ambasciatore dell’Organizzazione Internazionale della Famiglia. Komov, uno dei promotori della legge russa contro la «campagna omosessuale», ha affermato che «lo stile di vita omosessuale non è salutare».

Ha giustificato la sua posizione spiegando che «Ci sono diverse statistiche che mostrano che il tasso di mortalità tra le persone omosessuali è 10 o 20 volte più elevato. I gay sono più colpiti da depressione, suicidi e abuso di sostanze, quindi il loro stile di vita non è dei più salutari». Secondo lui, la teoria di genere e le politiche a tutela dei diritti degli omosessuali diffuse in occidente sono una nuova forma di «totalitarismo». In Russia invece, l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole «È un complotto di Soros».

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