Beto O’Rourke si è candidato alle presidenziali Usa

Dopo la sconfitta contro il repubblicano Ted Cruz nella campagna per il Senato, il 46enne texano ha deciso di presentarsi alle primarie del partito democratico per la corsa alla Casa Bianca

​Il texano Beto O'Rourke, astro nascente del partito democratico, ha annunciato in un video la sua discesa in campo per le presidenziali americane. Dopo Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Kamala Harris, Julián Castro e altri, si allunga la lista dei candidati democratici alla corsa presidenziale del 2020. «L'unico modo che abbiamo di mantenere la promessa dell'America è di dare il massimo e di darlo per tutti noi», ha dichiarato il texano in un video registrato dal suo salotto insieme alla moglie. «Siamo l'unica grande speranza per la terra in un momento di massimo pericolo«, dice O'Rourke. «Nel corso dei prossimi giorni viaggerò in tutto il Paese e ascolterò quelli che voglio servire».


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La corsa al Senato

Democratico, del Texas, nel 2018 ha perso la sua corsa al Senato contro Ted Cruz. Ha frantumato i record di raccolta fondi finendo meno di tre punti percentuali dietro al rivale repubblicano. Nel test per il Senato dello scorso anno O'Rourke aveva preso una serie di posizioni progressiste, dalla legalizzazione della marijuana all'assistenza sanitaria gratuita, dichiarando apertamente di voler sostenere l'impeachment di Donald Trump. Alcuni sostenitori di Sanders hanno però definito O'Rourke troppo poco progressista, e il democratico texano aveva dichiarato di non volersi definire tale, dicendo che non amava le etichette.

La sfida con i democratici

Ma la candidatura presidenziale sarà un palcoscenico molto diverso. O'Rourke dovrà farsi strada in un momento in cui il suo partito sta barcollando a sinistra su tutta la linea. Per farlo O'Rourke punta sul clima: «la sfida più pressante, la più urgente, la più esistenziale di tutti è il clima», aveva dichiarato ad alcuni media americani.

«E gli scienziati, al di là di ogni ombra di dubbio, sanno che abbiamo un massimo di 12 anni al fine di attuare un cambiamento significativo per incontrarci quella minaccia e ridurre le conseguenze delle decisioni che abbiamo preso in passato – le conseguenze che i nostri figli e le generazioni che seguono porteranno».

Ma nonostante questo, per alcuni O'Rourke non è sufficientemente "a sinistra". All'inizio di quest'anno ha avuto modo di confrontarsi anche con Donald Trump quando il Presidente si è recato a El Paso per premere per un muro al confine con il Messico, il candidato democratico ha ribadito che: «Non siamo al sicuro a causa dei muri ma nonostante i muri», aveva detto il signor O'Rourke, parlando ai sostenitori non lontano dall'evento del signor Trump. «Abbiamo così tanto da dare, così tanto da mostrare al resto del paese».

L'appoggio di Obama

Il 46enne gode però del sostegno di molti ex aiutanti di Barack Obama e ha fatto affidamento sui consigli di un certo numero di strateghi di Obama, incluso il responsabile della campagna del 2008, David Plouffe. La sua notorietà era cresciuta in agosto quando in un video pubblicato da NowThis, si era schierato in difesa dei giocatori di Football della NFL, che durante l'esecuzione dell'inno nazionale erano rimasti in ginocchio in protesta contro i frequenti episodi di razzismo contro persone afroamericane. O'Rourke aveva definito quel gesto «non violento, pacifico, mentre l'intero Paese stava guardando». «Non posso pensare a niente di più americano», aveva detto rispondendo ad alcune domande sulla sua corsa presidenziale e la vicenda dei giocatori.

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