Nuova Zelanda, condivide il video della strage: uomo finisce in carcere

Philip Arps, 44 anni, rischia fino a 14 anni di carcere per ognuno dei due capi di accusa

Un uomo di 44 anni, Philip Arps, è finito in carcere per aver condiviso il video delmassacro di Christchurch, in Nuova Zelanda. Deverispondere di due capi d'accusa (non specificati)e rischia fino a 14 anni di carcere per ognuna delle due accuse.​​​​


Arps si è presentato in tribunalecon t-shirt e pantalone della tuta enon ha rilasciato dichiarazioni. Èrimasto inespressivo durante l'intera udienza, con le mani dietro la schiena. Il giudice Stephen O'Driscoll gli ha negato la cauzione: secondo le autorità,la pubblicazione del video registrato dall'attentatoreè offensiva e vìola lalegge sulla censura: la pena prevista arriva fino a 14 anni.


Già poche ore dopo il massacro le autorità neozelandesi avevano chiesto di non diffondere alcuna immagine dei momenti dell'attentato, ma milioni di video avevano cominciato a circolare sul web soprattutto su Facebook, tanto cheMia Garlick, la responsabile diFacebookin Nuova Zelanda, aveva deciso di rimuovere tutti i fotogrammi dalla piattaforma social.

Arps è il proprietario di un'azienda di Christchurchche è attualmente sotto esame per i suoi furgoni decorati con stemmi apparentemente neonazisti, gli stessi apparsi sull manifesto del terrorista.Il giudice Stephen O'Driscoll ha accolto la richiesta dellapolizia di chiudere il processo al pubblico.

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