Imane Fadil: il legale lascia anche per veto della famiglia a una sua partecipazione in tv

L’avvocato della famiglia della giovane modella marocchina morta in circostanze misteriose avrebbe lasciato il patrocinio in seguito al diniego della famiglia a una “ospitata” in prima serata

L’avvocato Paolo Sevesi non è più il legale della famiglia di Imane Fadil, la giovane modella, testimone nel processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, morta lo scorso 15 marzo in circostanze ancora tutte da chiarire su cui la procura di Milano ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. Al di là della vicenda giudiziaria, nasce però un caso attorno al ritiro del patrocinio legale da parte di Sevesi.


Stando a quanto si è appreso da ambienti vicini alla famiglia della modella marocchina, il legale aveva chiesto ai genitori di Imane l’autorizzazione a partecipare a una trasmissione televisiva in prima serata: la richiesta di un via libera dalla famiglia legata al fatto che Sevesi avrebbe ricevuto un “gettone” di presenza da duemila euro. Cifra che, riferiscono i familiari, Sevesi avrebbe detto comunque di voler devolvere alla famiglia «per contribuire alle spese del funerale».


Le due versioni

Dalla famiglia sarebbe però arrivato un diniego alla partecipazione del legale alla trasmissione. «Di fronte alle sue insistenze – questa è la versione dei parenti di Fadil – gli sarebbe stata palesata la possibilità di nominare un altro difensore». I congiunti della modella marocchina temono, evidentemente, un’eccessiva spettacolarizzazione della vicenda.

Diversa la versione dell’avvocato che, contattato dall’agenzia Agi, conferma il mancato ok alla partecipazione in tv ma specifica di essere stato lui a rinunciare al mandato. «Con Fadil avevo un rapporto di fiducia che invece non ho mai avuto coi familiari. L’episodio della partecipazione televisiva non è l’unico punto di contrasto che c’è stato con loro, come dimostra il fatto che comunque non andrò alla trasmissione».

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