Mare Jonio: indagato Luca Casarini

Il capo della missione ong Mediterranea è stato iscritto al registro degli indagati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e mancato rispetto dell’ordine di arrestare l’imbarcazione da parte di una nave da guerra

Il capo missione della ong Mediterranea Luca Casarini è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso nei reati già contestati al comandante della nave Mare Jonio, cioè favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e mancato rispetto dell’ordine di arrestare l’imbarcazione da parte di una nave da guerra.Ad avviare le indagini su Casarini sono stati il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e il pubblico ministero Cecilia Baravelli che lo hanno interrogato per buona parte della mattinata e del pomeriggio di oggi 22 marzo. I magistrati della Procura di Agrigento, che è coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, sono da giorni ormai a Lampedusa (Ag) per coordinare personalmente le indagini sul caso della nave della Ong Mediterranea, avvicinatasi alla costa di Lampedusa nonostante un iniziale divieto della Guardia di finanza.


La vicenda della nave Mare Jonio- protagonista del salvataggio di migranti e che ha fatto rotta verso le coste italiane – risoltasi con lo sbarco a Lampedusa dei migranti stessi, è l’ultimo caso (ma il primo che riguarda una nave di un’associazione italiana)dello scontro fra le ong e il governo italiano e lasuapoliticadi “porti chiusi”. Nel caso della nave Sea Watch, il governo coinvolse i partner europei per la ricollocazione dei migranti. Più complesso il caso della nave Diciotti, per cui il Senato a bloccato l’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremierSalvini.


Casarini, classe 1967, è stato uno dei leader del movimento no global tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Il movimento dapprima denominatoTute bianche, che poi ha cambiato nome nel luglio del 2001 inDisobbedienti, Attivo politicamente già dai primi anni ’90, in particolare nel Nord Est, Luca Casarini è divenuto un volto mediaticamente noto per le azioni di contestazione in scenate durante i giorni del G8 di Genova, nel 2001.

Contro Casarinisi era scagliato nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Salvini che in un post Facebook aveva scritto:«Ecco Luca Casarini, noto tra l’altro per aver aperto l’osteria “Allo sbirro morto”, pluripregiudicato, coccolato da Pd e sinistra, oggi alla guida del centro sociale galleggiante arrivato davanti a Lampedusa. E noi dovremmo cedere a questi personaggi?»

Non si fa attendere la replica dello stesso Casarini che lunedì sarà ascoltato dai magistrati alla presenza del suo legale: «Io non ho violato alcuna legge e ho rispettato tutte le convenzioni internazionali. C’è qualcuno che invece sta violando le leggi sulla base di un mandato a tempo», ha riferito ai cronisti riferendosi evidentemente alle posizioni del governo. Il capo missione di Mediterranea Saving Humans si è detto «tranquillo»per il prosieguo dell’inchiesta. «Vediamo se è più criminale chi salva vite e le porta in un porto sicuro – aggiunge – o chi le respinge e le costringe ad andare nei campi di concentramento in Libia o a morire in mare».