Gli ingombranti relatori del Congresso delle famiglie di Verona

Tra i relatori dell’evento, c’è chi definisce «assassine e cannibali» le donne che decidono di abortire. O chi dice che alcuni politici occidentali abbiano «normalizzato la pedofilia»

Alla vigilia del Congresso delle famiglie di Verona, si conoscono ormai quasi tutti i dettagli dell’evento. Mancano poche ore all’inizio della tre giorni, ma in Italia, da qualche settimana, non si parla d’altro. La conferenza raccoglie tutte associazioni anti: dagli anti-abortistiagli anti-omosessuali, passando per gli anti-divorzisti e gli anti-femministi.


Della tre giorni sono stati resi noti anche i nomi dei relatori e i temi delle conferenze: il ruolo della famiglia tradizionale, la famiglia naturale e diversi incontri pro-vita. Molte delle voci che interverranno sono note all’Italia, specie per via del tanto contestato logo del patrocinio del Consiglio dei ministri, rimosso solo negli ultimi giorni.


Tra gli organizzatori e i maggiori promotori, c’è il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, noto per le sue posizioni anti-abortiste. Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno – che alle critiche sulla sua partecipazione aveva risposto: «Le conquiste sociali non si toccano, ma il bambino è sacro» – la segretaria del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il senatore Simone Pillon, e noti giornalisti italiani come Alessandro Sallusti e Maurizio Belpietro.

Tra le rinunce importanti, quella del presidente dell’Istat Giancarlo Blangiardo dopo le forti polemiche per la sua partecipazione: «a fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza al congresso di Verona,peraltro come studioso, ha rinunciato a partecipare al fine di evitareche una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell’Istat», aveva comunicato il suo ufficio stampa.

Di tutti loro conosciamo pregi, difetti e posizioni, condivisibili o meno, ma nella lista dei relatorie degli ospiti spuntano anche nomi sconosciuti ai più.

Dimitrij Smirnov

Gli ingombranti relatori del Congresso delle famiglie di Verona foto 1

Dmitri Smirnov

Esponente della Chiesa ortodossa russa, sull’aborto l’ecclesiastico ha delle posizioni molto chiare: «Aspettarsi qualsiasi tipo di vita felice dopo l’infanticidio è semplicemente ridicolo. Una persona non può trovare la felicità se è l’assassino dei suoi figli. Se vogliamo essere salvati, questi cannibali devono essere spazzati via dalla faccia della terra». Non solo. Le sue tesi forti e intransigenti hanno attaccato anche la donna, o meglio quella «propaganda che ha spinto la donna fuori di casa instillando in lei pensieri nocivi». E ancora:«Assassine e cannibali», ecco come Smirnov vede le donne che scelgono di abortire.

Brian Brown

Gli ingombranti relatori del Congresso delle famiglie di Verona foto 2

Brian Brown

Presidente dell’International organization for family, nel 2016 aveva accusato Barack Obama di aver «normalizzato la pedofilia». «I politici occidentali, in particolare Barack Obama, chiedono che le nazioni cambino le loro leggi e le loro politiche in un modo profondamente inadeguato e pericoloso per soddisfare le richieste della sinistra secolare, come l’abbandono del matrimonio, la richiesta di aborto, l’accettazione della poligamia».

Lucy Akello

Gli ingombranti relatori del Congresso delle famiglie di Verona foto 3

Lucy Akello|Lucy Akello

Tra le più discusse c’è lei, Lucy Akello, la parlamentare ugandese che avrebbe appoggiato una legge per opprimere e uccidere gli omosessuali. Una lettera dell’ufficio stampa del congresso ha smentito queste voci. Ciò nonostante la Akello si è espressa chiaramente e fortemente contro gli omosessuali: «Dobbiamo mantenere la nostra famiglia e il nostro popolo intatti».

Alexey Komov

Ambasciatore russo del World familycongressall’Onu, ha commentato così l’aumento dell’omofobia in Russia: «Trovo ridicolo parlare di omofobia. Si tratta, in questo caso spedifico, di una semplice avversione verso certi stili di vita tipici dei gay».Sull’educazione e sui pericoli di internet, per Komov la soluzione è semplice: «Basta istruire i propri figli a casa per potergli trasmettere valori sani e cristiani».

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