Cucchi, il carabiniere Tedesco a Ilaria: «Mi dispiace»

di OPEN

Sono state queste le parole rivolte da Francesco Tedesco a Ilaria Cucchi, stringendole la mano al termine dell’udienza di oggi, martedì 16 aprile, a Roma

«Mi dispiace». Sono state queste le parole rivolte da Francesco Tedesco a Ilaria Cucchi, stringendole la mano al termine dell'udienza di oggi, martedì 16 aprile, a Roma. Il carabiniere è accusato di omicidio preterintenzionale insieme ai suoi colleghi Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo per la morte, nel 2009, di Stefano Cucchi.


La nuova udienza del processo bis per la morte del geometra romano è continuata con il controesame dell'imputato e superteste Francesco Tedesco, da parte di Piero Frattarelli – avvocato di Roberto Mandolini, all'epoca comandante della stazione Appia dove Cucchi fu portato dopo l'arresto e oggi accusato di falso e calunnia – e dell'avvocata di D'Alessandro, Maria Lampitella.


Tedesco ha chiamato in causa i due colleghi – che nel corso delle prossime udienze rilasceranno dichiarazioni spontanee senza rispondere a domande – accusandoli di aver picchiato in caserma Stefano Cucchi la sera del suo arresto, quando si era rifiutato di sottoporsi al fotosegnalamento. D'Alessandro e Di Bernardo «hanno preso a calci Stefano Cucchi mentre era a terra», aveva raccontato Tedesco nel corso della precedente udienza.

«Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo si sono nascosti per dieci anni dietro le mie spalle», dice oggi Francesco Tedesco, davanti alla corte d'Assise. «A differenza mia, non hanno mai dovuto affrontare un pubblico ministero. L'unico ad affrontare la situazione e ad avere delle conseguenze ero io. In tutti questi anni l'unica persona che aveva da perdere qualcosa ero io, ero l'unico minacciato. Loro avevano l'aria di chi non sembrava essere particolarmente coinvolto. Cominciai a maturare la convinzione di dover parlare di ciò che sapevo il 30 luglio 2015, quando fui convocato dal pm».

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