Salvini: «Dimissioni di Siri? Solo se condannato, non le ho mai chieste per la Raggi o altri M5S»

Dopo la notizia dell’indagine per corruzione, Di Maio e Di Battista chiedono le dimissioni di Siri. Toninelli lo sospende, ma Salvini continua a difenderlo

Nonostante Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista ne chiedano le dimissioni, e nonostante il ministro Danilo Toninelli ne annunci la sospensione, per Matteo Salvini Armando Siri deve rimanere lì dov’è, cioè non deve dimettersi da sottosegretario alle Infrastrutture. Secondo il vicepremier leghista, Siri, indagato per corruzione, dovrebbe dimettersi solamente in seguito a una condanna. Per giustificare la sua posizione Salvini ricorda che anche Virginia Raggi è stata posta sotto indagine, senza dimettersi da sindaco di Roma.


«Non commento indagini che non conosco. Siri è una persona corretta, La Raggi si è dimessa da indagata? Siamo in una Repubblica dove si è innocenti fino a prova contraria. Quanti del Movimento 5 Stelle sono indagati e sono al loro posto? Sembra anche che si siano candidati alle europee degli indagati, se poi ci sarà una condanna per carità», dice Salvini rispondendo alla domanda di una giornalista. «Se lei venisse indagata smetterebbe di fare la giornalista?» chiede ironico il ministro dell’Interno.


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