Psicosi morbillo negli Usa: aereo fa scalo per il timore di un’infezione

A bordo di un volo proveniente da Santo Domingo un bambino è stato sospettato di aver contratto il virus, ma si trattava di punture di insetto

Psicosi morbillo negli Stati Uniti. L’epidemia che ha colpitovarie regioni, da New York al Michigan, fa paura. Tant’è che il 29 aprile un aereo della JetBue, partito da Santo Domingo e atterrato all’aeroporto Jfk di New York, è statotrattenuto nello scalo per un sospetto caso di contagio.Un medico è salito sull’aereo per visitarei passeggeri, ma poco dopo ha dato il via libera allo sbarco.


L’allarme era scattato perché qualcuno aveva scambiatodelle punture d’insetto sul corpo di un bambino per le classiche eruzioni cutanee provocate dal morbillo. La JetBlue è stata poi accusata di aver schedato il ragazzino abusando della propria autorità.


Dall’inizio dell’anno sono stati 704 i casi di morbillo diagnosticati negli Stati Uniti, più della metà a New York: è l’epidemia più grave registrata nel Paese dal 1994 quando i casi furono963.

Finora sono 66 le personericoverate, tra loro in 24 hanno contratto la polmonite. I dati sono stati rilasciati dalla Cdc, l’agenzia federale per il controllo e la prevenzione delle malattie. Nel 2014 c’era stata un’altra emergenza, ma in tutto l’anno i casi erano arrivati a 667.Tra i 704 casi registrati, il 71% (503) non era vaccinato e 336 sono bambini sotto i 5 anni di età.

La città di New York continua a mantenere il divieto di accesso nei luoghi pubblici ai non vaccinati (i focolai maggiori sono a Brooklyn e a nord di Manhattan), ma nel frattempo l’epidemia si è diffusa in New Jersey, Michigan, California e Stato di Washington, dove però l’emergenza è finita. Tra i contagiati, 44 casi sono stati importati direttamente da altri Paesi, in particolareIsraele, Ucraina e Filippine.

Qualche giorno fa anche il presidente americano Donald Trump ha fatto un appello agli americaniaffinchè si vaccinino, nonostante in passato avesse messo in dubbio l’utilità dei vaccini, collegandoli all’autismo.

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