Primo maggio, la protesta dei rider con fumogeni e biciclette: «Siamo braccianti metropolitani»

di OPEN

Si sono trovati in viale Monza a Milano sotto la sede di Glovo Italia. «Le nostre richieste sono le stesse di un anno fa, la politica non ha saputo darci risposte», dice Angelo a Open

Si sono trovati in viale Monza a Milano, sotto la sede della piattaforma di consegneGlovoItalia, con le loro biciclette e i pacchi con cui trasportanoil cibo per protestare con la precarietà delle loro condizioni lavorative. A Milano il primo maggio è all'insegna della protesta dei rider che hanno lanciato fumogeni e una bicicletta in segno di protesta.


Chiedono maggiori tutele e rivendicano i diritti del contratto di lavoro nazionale.«Siamo braccianti metropolitani -dice Angelo, uno dei manifestanti -, come i lavoratori delle campagne siamo pagati a cottimo e non abbiamo nessun diritto».


«Le nostre richieste sono le stesse di un anno fa, la politica non ha saputo darci risposte, le aziende hanno continuato a fare finta di nulla e a non voler affrontare le questioni, Questo ha richiesto da parte nostra di cominciare a mobilitarci», continua Angelo.

Ai rider dunque non bastano le promesse di Luigi Di Maio che soltanto pochi giorni fa ha detto:«La norma sui rider è pronta. Sarà inserita nella legge sul salario minimo che è in discussione in questi giorni al Senato. Se potremo, proveremo a farla diventare legge anche prima, inserendola nella fase di conversione del “decreto crescita”, ma su questo ci sarà bisogno dell’autorizzazione dei presidenti delle Camere».

Le associazioni di fattorini hanno deciso ugualmente di scendere in piazza.«Fino a ora ci sono solo le intenzioni. Sarà un caso che le prime parole dopo mesi arrivano in prossimità delle europee?», avevano dettoi fattorini di Riders Union Bologna a Open.

Oggi, primo maggio, alcune decine si sono dunque dato appuntamento sotto la sede di Glovo Italia per chiedere un incontro con i dirigenti, eraggiungere poi un'altra manifestazionein Piazza Morbegno intitolata"Occupy Mayday, Occupy the future" dedicato al precariato con i centri sociali.

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