Di Maio attacca ancora: «Leghisti, non perdete la testa e non fate i bambini perché avete Siri indagato»

«Non siamo dei bambini, siamo dei ministri e veniamo pagati per costruire un futuro al Paese, non per lamentarci», dice il capo politico dei 5 Stelle

«Comprendiamo la loro difficoltà di ritrovarsi, dopo nemmeno 10 mesi di legislatura, un proprio sottosegretario indagato per corruzione in un’inchiesta dove c’è anche la mafia, ma questo non giustifica certi atteggiamenti.Ci auguriamo che dopo il caso Siri la Lega non perda la testa».


Suona come una provocazione quella che il leader delM5S Luigi Di Maio pubblica sul suo profilo Facebook dopo gli ultimi capitoli nel governo che hanno visto il premier Conte revocare l’incarico al sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione.


«Non siamo dei bambini, siamo dei ministri e veniamo pagati per costruire un futuro al Paese, non per lamentarci», prosegue Luigi Di Maio nel suo post con un tono quasi pedagogico. «Vi confesso che negli ultimi giorni le provocazioni subite sono state tante, ma il MoVimento 5 Stelle – conclude Di Maio – resta disponibile ad andare avanti per altri 4 anni».

Sui migranti: «Senza sbraitare, vite salvate e Ue coinvolta»

Poi l’affondo arriva anche sul fronte migranti, rispetto allo sbarcoad Augustadelle 36 persone soccorse al largo delle coste libiche, dopo l’intervento del presidente del consiglio Giuseppe Conte.

«Senza urlare o sbraitare, senza minacce al mondo, in poche ore, grazie soprattutto al lavoro del presidente Conte, siamo riusciti a salvare la vita a quelle persone e a fare in modo però che ad occuparsene non fosse nuovamente l’Italia, ma l’Europa», scrive Di Maio nello stesso post.

Il premier Conte, nell’intervenire sulla vicenda nella serata di ieri, aveva assicurato che «Francia, Malta, Lussemburgo e Germania, nel giro di poche ore, hanno dichiarato la disponibilità ad accoglierli, partecipando alle operazioni di redistribuzione».

Ieri c’è stata la dimostrazione che quando il governo gioca da squadra segna il punto. Senza urlare o sbraitare, senza…

Posted by Luigi Di Maio on Friday, May 10, 2019

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