Salvini contro l’elemosiniere del Vaticano: «Sostenere gli irregolari non è un buon segnale»

Il ministro dell’Interno risponde all’intervista all’elemosiniere del Papa sul Corriere della Sera, in cui il sacerdote aveva ammesso di avere riattaccato la corrente in un palazzo dell’Inps occupato a Roma 

Prima in radio, poi a Bergamo: già dalla mattina il ministro dell'Interno Matteo Salvini risponde all'intervista all'elemosiniere del Papa sul Corriere della Sera. Il sacerdote aveva ammesso di avere riattaccato la corrente in un palazzo dell'Inps occupato a Roma, agendo sulla centralina elettrica, e si era dichiarato disponibile a pagare le bollette arretrate.«L'ho fatto per i bambini» aveva dichiarato il sacerdote ricordando come nello stabile vivano circa un centinaio di minori.


«Sostenere l'irregolarità non è mai un buon segnale»: ha detto Matteo Salvini a Zingonia (Bergamo). «Visto che ci sono tanti italiani ed anche immigrati regolari che, anche se con difficoltà, le bollette le pagano… ognuno fa quello che vuole, io da ministro dell'Interno garantisco le regole. Se in Vaticano vogliono pagare le bollette a tutti gli italiani in difficoltàci diano un conto corrente». Già ieri, durante il comizio a Settimo Torinese, il leader leghista aveva detto dal palco:«Conto che paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate».


Dalle pagine del Corriere, il cardinale Konrad Krajewskisi era augurato che questo non diventasse un caso politico. Ma in realtà lo è già diventato: il capo politico M5S, Luigi Di Maio, si era schierato apertamente a difesa di Papa Francesco, contestato ieri da un gruppo di Forza Nuova: «Non c’è limite alla vergogna. La mia vicinanza a Papa Bergoglio e a tutti coloro che al suo fianco si impegnano per un futuro migliore. E più umano».