Sicilia, ai ballottaggi vince il Movimento 5 Stelle. Lega a mani vuote

«Quando ci danno per morti, noi ci siamo sempre», gioisce Di Maio. I grillini portano a casa la vittoria a Caltanissetta, al centro dello scandalo del “sistema Montante”, e a Castelvetrano, al voto dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni mafiose e città del superlatitante Matteo Messina Denaro

Buone notizie per il Movimento 5 Stelle dai ballottaggi in Sicilia mentre gli alleati di governo della Lega tornano a casa a mani praticamente vuote. Sono cinque i comuni andati al voto ieri, domenica 12 maggio, nell’isola: Caltanissetta, Castelvetrano, Gela, Monreale e Mazara del Vallo.Per i grillini il segno è positivo: la spuntano a Caltanissetta, al centro dello scandalo per il “sistema Montante“, e a Castelvetrano, la città del superlatitante Matteo Messina Denaro, andata al voto dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni mafiose. Da queste elezioni, la Lega porta a casa il solo comune di Motta Sant’Anastasia (Catania), 12 mila abitanti, vinto al primo turno con Anastasio Carrà che ha ottenuto il 44,12% dei voti. Bassa l’affluenza definitiva nei cinque comuni: il 43,60%, con un netto calo (del 15,37%) rispetto al primo turno (58,98%). Hanno votato 98.783 elettori sui 226.546 aventi diritto: prevale ancora una volta il partito degli indecisi. Flop a Gela dove a votare è andato il 40,49%a fronte del 58,41% del primo turno.


Caltanissetta e Castelvetrano

Caltanissetta – unico capoluogo siciliano che si è recato alle urne in questa tornata di ballottaggi – è la città dell’ex candidato governatore Giancarlo Cancelleri, leader dei 5S in Sicilia. Qui Luigi Di Maio è stato per ben due volte in campagna elettorale e il Movimento è riuscito a portare a casa la vittoria del suo candidato Roberto Gambino (58,85%), che batte l’avversario di centrodestra Michele Giarratana (41,15%). A fare da ago della bilancia potrebbe essere stata la Lega, che al ballottaggio potrebbe aver spostato i suoi voti sul M5s anziché su Giarratana. Gambino è riuscito nell’impresa di ribaltare l’esito del primo turno che lo vedeva indietro, al 19,92%, contro il 37,39% dell’avversario.


«Impegnerò tutte le mie energie per non deludere nessuno e per migliorare Caltanissetta»è il commento a caldo del neosindaco. Polemico, invece, Giarratana che ha denunciato il comportamento «scorretto»di alcuni candidati al consiglio comunale della sua coalizione accusati di aver cercato al primo turno«i voti per se stessi e non per il sindaco». «Mentre i miei avversari si organizzavano con un dispiego di forze incredibile e una mobilitazione a livello nazionale, io mi sono sentito sempre più solo»,ha tuonato.

Poi, però, ha fatto mea culpa: «Gran parte delle cause della sconfitta sono principalmente mie. Ho attirato su di me il voto contro, ho scatenato, inconsapevolmente, una bufera di odio senza precedenti. I nisseni hanno punito il mio modo di fare diretto, immediato, sfrontato e le mie rudezze di carattere. Non sono mai uno che le manda a dire e ho sempre preso il coraggio a due mani. Queste duecaratteristiche sono state abilmente mistificate, strumentalizzate e veicolate nell’elettorato che ha scelto l’alternativa».

A Castelvetrano, il paese del boss Matteo Messina Denaro, che aveva visto due anni fa il commissariamento del comune per infiltrazioni mafiose, ora c’è un sindaco: l’esponente di 5 Stelle Enzo Alfano si è imposto largamente – con il 64,93% – sul civico Calogero Martire, che ha ottenutoil 35,07%. «Ogni volta ci danno per morti ma noi torniamo più forti di prima. Vi avevano raccontato di un crollo, vi avevano detto che non ce l’avremmo fatta. Ebbene, abbiamo vinto un’altra volta!» ha scritto Di Maio su Facebook. Il vicepremier nel pomeriggio sarà a Caltanissetta per festeggiare la vittoria insieme al padrone di casa Giancarlo Cancelleri.

Gela

A Gela, durante la campagna elettorale, il leader della Lega Salvini ha riempito le piazze, ma non evidentemente le urne: a vincere, infatti,è l’alleanza anomala Pd-FI, un vero e proprio “Nazareno” siculo. Il ballottaggio vede quindi l’elezione a sindaco di Cristoforo Greco con il 52,38% che ha avutola meglio sulla compagine formata da Lega, Udc, FdI e una lista civica che appoggiava Giuseppe Spata, attestatosi al 47,62%.«Un successo straordinario di una coalizione antipopulista contro le forze di governo», dice Calogero Speziale, ex vicepresidente dell’Ars e dirigente del Pd. «Non è un mistero che su Spata, al ballottaggio, erano confluiti pure i voti di M5S».

Mazara del Vallo

La Lega non passa neanche in una cittadina simbolo dell’immigrazione come Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Qui a portare a casa il risultato è il centrosinistra e le liste civiche che vi fanno riferimento: e Salvatore Quinci vince con il 52,41%, prevalendo su Giorgio Randazzo, in corsa per la Lega e civiche, arrestatosi al 47,59%. «Sono soddisfatto per avere lanciato il riscatto amministrativo di questa città e per avere evitato che qualcuno dal Nord venisse a mettere una bandierina a Mazara, dando a un eventuale successo un valore simbolico del tutto sbagliato», dice Quinci.

Monreale

Alberto Arcidiacono, sostenuto al secondo turno da civiche, Diventeràbellissima del governatore Nello Musumeci e Udc, ha vinto a Monreale, in provincia di Palermo, con il 55,73%, facendo meglio di Pietro Capizzi, a capo di due civiche, che ha fermato la sua corsa al 44,27%.

In copertina il vicepremier Luigi Di Maio durante il comizio elettorale per le amministrative a Caltanissetta, in una immagine tratta dal suo profilo Instagram, 26 aprile 2019.