Volley, la Nazionale femminile sorde ha vinto gli Europei: è la prima volta

Un tondo 3-0 contro la Russia porta le atlete sul gradino più alto agli Europei 2019: è il risultato migliore di sempre

È la prima medaglia d’oro nella storia della Nazionale di pallavoliste sorde, ed è arrivata in casa, a Cagliari, dove le ragazze della coach Alessandra Campedelli hanno vinto con un netto 3-0 contro la nazionale russa nella finale degli Europei femminili. «Non era una partita facile, ma siamo state bravissime noi – ha commentato Campedelli -. Abbiamo neutralizzato un avversario incredibile con caratteristiche fisiche importanti e con un’esperienza nel giocare le finali molto maggiore della nostra. Brave!».


Il punto della vittoria e l’esultanza delle giocatrici

Riassunto del match

Durante tutto il torneo, la Nazionale italiana ha perso un solo set nella partita inaugurale contro la Polonia. L’ultimo grande risultato della nazionale di pallavolo della Fssi, la Federazione sport sordi Italia, era stato un secondo posto agli Europei del 2011. I numeri della finale sono tutti dalla parte dell’Italia: 62% di ricezioni positive, quasi una palla su due messa a terra e 13 muri. Sugli scudi Alice Tornat, 22 punti per lei, e la palleggiatrice Claudia Gennaro, impeccabile in regia. 25-13, 25-19 e 25-16 il risultato dei singoli set che non lascia spazio a interpretazioni: troppo forti le azzurre per la Russia. «È un’emozione impossibile da spiegare – racconta Claudia Gennero, visibilmente commossa – ho aspettato dodici anni per conquistare questa medaglia d’oro. Oggi abbiamo dimostrato che siamo una bellissima squadra, abbiamo giocato molto bene dall’inizio alla fine. Abbiamo seguito quello che ci ha detto Alessandra, la nostra allenatrice, e siamo riuscite a vincere questa medaglia che è una cosa immensa». L’allenatrice ringrazia le atlete, che l’hanno seguita dall’inizio alla fine del torneo: «Ho chiesto alle ragazze due cose: prestare attenzione fino all’ultimo punto e di avere coraggio. Hanno avuto la pazienza di aspettare, hanno scelto i momenti giusti in cui si potevano fare dei break e i momenti in cui, invece, stare in attesa. E sono state bravissime a lavorare in campo e a giocare fino alla fine».


Una squadra di lavoratrici

La maggior parte delle atlete della Nazionale fa un altro lavoro. Come Ilaria Galbusera, 30 anni, premiata l’anno scorso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per il suo impegno a favore dell’integrazione delle persone sorde. Oltre al volontariato e alla pallavolo, Galbusera è anche impiegata in banca. Hanno un altro lavoro anche Elena Imperiale, ingegnere informatico; l’allenatrice Alessandra Campedelli, insegnante di sostegno. E ancora Alice Tomat, la schiacciatrice – 22 punti in finale – e una laurea in architettura e la più giovane, Aurora Cristelli, 19 anni, che è ancora all’università.

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