Trovato morto Simon Gautier, il turista francese disperso in Cilento. La procura apre un’inchiesta

Lo studente francese di 27 anni era disperso da nove giorni in Cilento

È stato ritrovato sul fondo di un burrone il corpo senza vita di Simon Gautier, lo studente francese 27enne che da 9 giorni era disperso nel comune di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno


Il corpo dell’escursionista è stato individuato dagli uomini del soccorso alpino in un punto poco visibile di Belvedere di Ciolandrea, nel salernitano.


Grazie all’aiuto di un drone è stato individuato dapprima lo zaino del giovane, e solo dopo è stato ritrovato il corpo senza vita del 27enne. La salma del giovane verrà recuperata domani, 19 agosto.

La vicenda

Simon Gautier era partito da Roma – dove stava completando il dottorato in Storia dell’arte – per un’escursione tra Policastro Bussentino e Napoli, ma durante il tragitto a piedi è scivolato, rompendosi entrambe le gambe. 

Subito dopo l’incidente, Gautier ha contattato i soccorsi dicendo: «Sono caduto da una scogliera, le mie gambe sono rotte, aiutami, vedo il mare ma non so dove sono». 

L’operatrice ha tentato di rassicurare il giovane dicendogli che avrebbe chiesto l’aiuto dei carabinieri per geolocalizzare la chiamata, ma il cellulare del giovane si sarebbe scaricato e non è stato possibile localizzarlo. 

Le accuse sui ritardi dei soccorsi

La madre di Simon Gautier era arrivata a Policastro mercoledì 14 agosto per seguire le ricerche del figlio e, assieme ad altri parenti e amici del giovane, aveva accusato i soccorritori di aver iniziato le operazioni di ricerca con ampio ritardo e con mezzi non sufficienti.

«Nonostante la buona volontà, i soccorsi italiani non sono sufficienti per esplorare quest’area», aveva dichiarato la donna all‘emittente Lci. «I loro droni e gli elicotteri non possono individuare Simon nel caso in cui fosse precipitato in un crepaccio – aveva continuato la madre del giovane – Sei giorni dopo la sua richiesta di aiuto, in cui dice di avere le gambe rotte, abbiamo bisogno che la Francia e l’Italia ci forniscano l’aiuto necessario».

Le risposte della prefettura

La prefettura di Salerno, nei giorni scorsi, aveva risposto alle accuse precisando che «Dal momento in cui la richiesta di aiuto è arrivata alle forze dell’ordine, sono scattate le attività per geolocalizzare il telefono», ma le operazioni sarebbero state rese complicate dall’assenza di ripetitori nella zona.

Aperta l’inchiesta sul presunto ritardo dei soccorsi

Nel frattempo la Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta per capire se ci sono stati ritardi nei soccorsi per il ritrovamento del giovane. «È bene fare chiarezza e approfondire alcuni aspetti che riguardano le operazioni di soccorso», ha spiegato il procuratore Antonio Ricci.

E saranno l’inchiesta e l’autopsia sul corpo del giovane a stabilirne le cause della morte e, soprattutto, quanto abbia inciso sul fatale epilogo il tempo intercorso tra la richiesta d’aiuto e l’avvio dei soccorsi. 

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