Meloni, Salvini e un gruppo bipartisan: la corsa dei parlamentari al referendum

Lega e Fratelli d’Italia puntano sul presidenzialismo. Al Senato parte la raccolta firme sul taglio del numero dei parlamentari approvato due giorni fa

Con il via libera alla legge sul taglio del numero dei parlamentari è partita anche la raccolta firme tra deputati e senatori per sottoporre a referendum (confermativo) la misura che ridurrà i membri di Montecitorio e Palazzo Madama (400 deputati e 200 senatori). Ma a volere ricorrere a questo tipo di consultazione sono stati anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini, per provare a ottenere alcune modifiche della Costituzione come l’elezione diretta del presidente della Repubblica, da anni un loro cavallo di battaglia.


A Palazzo Madama un comitato bipartisan composto da alcuni senatori espulsi dal Movimento 5 Stelle (De Falco, Nugnes, De Bonis) , Andrea Cangini (Forza Italia), Laura Garavini (Iv), Tommaso Nannicini e Gianni Pittella (Pd) cercherà di raccogliere le firme necessarie in Senato (64) per chiedere il referendum sul taglio dei parlamentari.


«Non è un referendum per il no» ha spiegato il senatore Dem Nannicini che però vuole vedere se il Movimento 5 Stelle «manterrà gli impegni presi», come far partire la discussione sulla legge elettorale a dicembre. Insomma il voto storico a Montecitorio passato quasi all’unanimità, provoca già dei dubbi in chi l’ha votato. Dubbi espressi anche in aula da esponenti della maggioranza, come il deputato Roberto Giachetti (Italia Viva) che ha votato però favorevolmente.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha annunciato invece la raccolta firme per l’elezione diretta del Capo dello Stato, l’abolizione dei senatori a vita e una legge elettorale maggioritaria. Per quest’ultimo obiettivo ha già avuto il via libera di 8 consigli regionali (ne servivano almeno cinque). La raccoltà firme inizierà sabato, alla manifestazione del Carroccio a Roma.

I parlamentari di Fratelli d’Italia, poco prima di quelli della Lega, hanno depositato in Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare per l’elezione diretta del Capo dello Stato (e non solo): «Nei prossimi giorni raccoglieremo le 50mila firme necessarie per presentare questa iniziativa e darle un iter più veloce».

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