Piazza San Giovanni è una Sardina. Santori: «Noi non siamo antipolitici» – Il video

Il leader bolognese: «È la chiusura di una prima fase. Da domani al lavoro per il futuro. Non dobbiamo avere fretta»

Il giorno è arrivato. È stato a lungo atteso l’appuntamento di oggi con il movimento delle Sardine, oggi alla prova del fuoco della piazza simbolica di San Giovanni a Roma. Una piazza che da sempre è stato il tempio della sinistra, dei sindacati e della “sacra festa” del lavoro del 1° maggio, recentemente espugnata dal centrodestra il 19 ottobre scorso con una schiacciante affluenza di folla per Matteo Salvini, Giorgia Meloni e – meno – Silvio Berlusconi.


Da San Giovanni – la piazza ha cominciato a riempirsi intorno alle 14 e continua a crescere minuto dopo minuto la partecipazione – il movimento nato a Bologna e che ha registrato grandi numeri negli appuntamenti di tutta Italia sfida la politica: si attendono oltre centomila persone.


Le Sardine avevano inizialmente chiesto piazza del Popolo, più piccola e contenuta ma, dicono gli organizzatori, «era occupata per oggi e quindi la questura ci ha proposto San Giovanni».

Casapound ha confermato – dopo lo “psicodramma” dei giorni scorsi – che non parteciperà. Dalla piazza sono banditi tutti i simboli: sono ammesse solo le sardine. Domani invece è atteso, sempre a Roma, quello che viene chiamato dai media il “congressino” dei 160 promotori delle piazze di tutta Italia. All’ordine del giorno, il futuro del movimento.

«Non diventerà un partito», continuano a ripetere, mentre incassano la simpatia del premier Giuseppe Conte: «È un movimento che mi procura simpatia, c’è voglia di partecipazione, non vedo perché dovremmo essere preoccupati da queste manifestazioni. Sono disposto a incontrarli, se vorranno». «Grazie Conte, pensiamo non sia il momento di un incontro vero e proprio ma apprezziamo l’apertura dei partiti», dice il leader Mattia Santori a Open.

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