Coronavirus, 1383 i morti, oltre 64 mila contagi in Cina. Sei vittime tra gli operatori sanitari. Sbarcano 11 anziani dalla Diamond Princess

Sono stati 4823 i contagi nelle ultime 24 ore nella provincia di Hubei, principale focolaio dell’epidemia. Il Giappone ha deciso di far sbarcare gli anziani dalla Diamond Princess

È di 1383 morti il bilancio delle vittime da Coronavirus, secondo l’ultimo bollettino della commissione sanitaria cinese. Nella sola provincia di Hubei, 116 persone sono morte di ieri, 13 febbraio, quando già si erano registrate 242 vittime. I nuovi contagi nella provincia che è anche il primo e principale focolaio dell’epidemia sono 4823, mentre ieri era arrivata l’improvvisa impennata di quasi 15 mila infezioni dovuta al cambio dei parametri per definire i casi di contagio.


In totale sono 64.600 le perone infettate in Cina. Sei le vittime in Cina tra gli operatori sanitari. Il governo cinese nell’ultimo bollettino sull’epidemia ha svolto una non meglio specificata «verifica», che ha portato al taglio nel conteggio finale di 108 unità nel bilancio delle vittime. La Commissione sanitaria nazionale ha anche provveduto a eliminare 1.043 casi dal totale dei contagi.


In Italia

In Italia continua invece l’autoisolamento scelto da molte famiglie cinesi. Sono 304 i bambini e gli studenti rientrati dalla Cina e residenti nell’area dell’Azienda Usl Toscana Centro (Firenze, Prato, Empoli e Pistoia) le cui famiglie hanno scelto di farli restare a casa per due settimane dopo un viaggio in una delle area a rischio infezione da Covid-19. Restano ricoverati allo Spallanzani gli unici tre casi accertati da coronavirus: i due coniugi cinesi di Wuhan, che erano in vacanza in Italia, e il 29enne della provincia di Reggio Emilia, arrivato dalla quarantena della Cecchignola, dove sono ospitati altri 55 connazionali rimpatriati dalla Cina. Altri otto, arrivati successivamente con un volo militare britannico sono ospitati nell’ospedale militare del Celio di Roma.

Flash mob a Torino

Un flash mob contro la psicosi da coronavirus è stato organizzato oggi a Torino, in piazza Castello, dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Torino. Centinaia di persone si sono date appuntamento con cartelli e striscioni: «Isoliamo il virus, non la solidarietà», «Forza Cina», «Forza Wuhan». Tra loro i rappresentanti delle associazioni cinesi a Torino e in Piemonte. «Dobbiamo stare uniti ora più che mai, ne abbiamo bisogno», dice Gianni Huang, presidente dei commercianti e degli industriali cinesi di Torino che nel capoluogo piemontese ha due ristoranti.

«Da quando è scoppiata l’emergenza, lavoro il 70% in meno, con perdite di circa 500 euro al giorno». «Vogliamo dare un segnale forte contro le forme di razzismo di questi giorni – osserva Stefania Stafutti, direttrice dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino – L’università è un’istituzione di formazione ed è bene che i giovani siano presenti a questo evento».

Il rientro di Niccolò

È prevista per la mattina del 14 febbraio la partenza del volo speciale che riporterà in Italia Niccolò, lo studente italiano 17enne rimasto bloccato a Wuhan, città focolaio dell’epidemia di coronavirus. A darne conferma il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che nel corso della trasmissione Piazza Pulita su La7 ha annunciato che sarà sull’aereo per Wuhan. «Con me – ha aggiunto – viaggeranno medici e infermieri. Ritorneremo nella giornata di sabato».

Xi Jinping: «Commosso dalle azioni di Mattarella»

Ad assicurare la stabilità dei rapporti tra Italia e Cina, dopo le tensioni degli ultimi giorni per il blocco dei voli, sono il capo di Stato Sergio Mattarella e il presidente cinese Xi Jinping. «Il governo cinese di fronte all’epidemia ha adottato misure di prevenzione e controllo rigorose e precise, agendo in modo responsabile sia nei confronti del popolo cinese che della comunità internazionale, ed ora i nostri sforzi stanno gradualmente producendo risultati positivi», ha scritto Xi Jinping in un messaggio al presidente della Repubblica.

«Il governo e il popolo cinese sono determinati e possiedono le capacità di vincere la battaglia contro l’epidemia e salvaguardare la sicurezza sanitaria regionale e globale», ha aggiunto. Profondamente «commosso» nel constatare come «la vera amicizia si veda nel momento del bisogno», ha aggiunto Xi Jinping in un messaggio letto dall’ambasciatore cinese Li Junhua in occasione di un concerto al Quirinale. «In questo momento in cui il popolo cinese sta lottando contro il coronavirus con tutte le sue forze, le parole del suo messaggio sono un segnale della sua fiducia e del suo sostegno nei nostri confronti», continua il presidente cinese, ricordando poi la visita fatta da Mattarella agli scolari cinesi.

«La scorsa settimana – scrive ancora Xi rivolto a Mattarella – Lei ha voluto incontrare gli studenti di una scuola elementare presso un quartiere di Roma in cui la comunità cinese è molto numerosa. Oggi ha voluto organizzare questo concerto straordinario di una pianista di origini cinesi. Si tratta di un ulteriore gesto concreto che mostra come la vera amicizia si veda nel momento del bisogno e io ne sono profondamente commosso».

Emergenza in Giappone

Dopo il primo decesso per coronavirus nel Paese, Il governo giapponese di Shinzo Abe ha approvato l’utilizzo di 87 milioni di euro dai fondi di riserva del budget statale per fronteggiare l’allarme sulla diffusione del coronavirus nel Paese. I fondi andranno a sostenere misure considerate urgenti: dallo sviluppo dei test di esame, e nuove risorse alla ricerca per la realizzazione di un nuovo vaccino. I produttori di mascherine riceveranno assistenza finanziaria per incrementare l’offerta nel mezzo di una brusca impennata della domanda che ha finito per svuotare le giacenze dei magazzini.

Con le Olimpiadi vicine, inoltre, il governo di Tokyo utilizzerà i fondi per rafforzare i regolamenti sulle procedure di quarantena. Nel frattempo, in ministero degli Esteri ha comunicato che un quinto volo charter verrà spedito nella città di Wuhan, epicentro del coronavirus, questa domenica. L’ultimo volo era rientrato il 7 febbraio, con a bordo 198 persone assieme ai propri nuclei familiari composti da 80 individui di nazionalità cinese. Altre 565 persone erano state evacuate in precedenza, con l’utilizzo di tre voli aerei, nelle settimane precedenti.

La situazione sulla Diamond Princess

Non risultano nuovi casi nella notte tra il 13 e 14 febbraio sulla nave da crociera Diamond Princess, in quarantena nella baia di Yokohama con 3700 passeggeri a bordo, di cui 35 italiani. Di questi 25 sono membri dell’equipaggio, compreso il comandante. Ieri altre 44 persone sono risultate positive al test per il coronavirus. I casi confermati a bordo salgono a 218. Stando a quanto reso noto dal ministero della Salute, si tratta di 29 cittadini giapponesi e di 15 stranieri, per la gran parte persone anziane, con oltre 60 anni.

Le autorità giapponesi hanno deciso di far sbarcare dalla Diamond Princess i primi 11 passeggeri più anziani trasferendoli in alloggi protetti messi a disposizione dal governo, purché i nuovi test cui saranno sottoposti risultino negativi. La decisione arriva all’indomani del forte aumento di casi di contagio a bordo, che fa temere per le condizioni di salute di alcune centinaia di persone di età pari o superiore a 80 anni.

Gaku Hashimoto, alto funzionario del ministero della Sanità, ha annunciato che tutti i passeggeri «considerati ad alto rischio per la salute» saranno sottoposti a nuovi esami. «Coloro che risultano positivi saranno ricoverati in ospedale. Coloro che risultano negativi, sbarcheranno e saranno trasferiti negli alloggi protetti forniti dal governo».

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