Maxi operazione della guardia di finanza per un giro di mazzette che ruotava intorno alle gare indette della Asp 6 (Azienda di Servizi alla Persona) di Palermo. Tra i dieci arrestati per alcuni appalti pubblici milionari della sanità, c’è anche Antonino Candela, attualmente coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, in passato anche commissario straordinario e direttore generale dell’Asp 6 di Palermo, accusato di aver accettato una mazzetta da 260 mila euro.
In tutto sono dodici le persone indagate. Sono state sequestrate preventivamente anche 7 società, con sede in Sicilia e Lombardia, nonché disponibilità finanziarie per 160.000 euro, quale ammontare allo stato accertato delle tangenti già versate. Gli investigatori avrebbero accertato un giro di mazzette per un valore di quasi 600 milioni di euro.
L’inchiesta ruota attorno a quattro appalti della sanità siciliana, aggiudicati dal 2016 in poi dalla “Centrale unica di committenza della Regione” e dall’Asp 6, per la fornitura e la manutenzione di apparecchiature elettromedicali e per servizi di pulizia.
L’altra figura chiave nell’inchiesta, oltre a Candela, è l’attuale direttore dell’Asp 9 di Trapani, Fabio Damiani, di 55 anni. Il manager è finito in carcere insieme a un faccendiere che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il suo “referente” nel sistema delle tangenti, Salvatore Manganaro, 44 anni, originario di Agrigento.
Gli imputati
Sono finiti ai domiciliari, oltre ad Antonio Candela, anche Giuseppe Taibbi, 47 anni di Palermo, ritenuto il faccendiere di riferimento di Candela; ma anche figure manageriali come Francesco Zanzi, 56 anni, di Roma, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie Spa; Roberto Satta, 50 anni di Cagliari, responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie Spa; Angelo Montisanti, 51 anni di Palermo, responsabile operativo per la Sicilia di Siram Spa e amministratore delegato di Sei Energia scarl; Crescenzo De Stasio, 49 anni di Napoli, direttore unità business centro sud di Siram Spa; Ivan Turola, 40 anni, di Milano, referente occulto di Fer.Co. srl; Salvatore Navarra, 47 anni di Caltanissetta, Presidente del consiglio di amministrazione di PFE Spa.
È stata invece applicata la misura del divieto temporaneo di esercitare attività professionali, imprenditoriale e pubblici uffici nei confronti di Giovanni Tranquillo, 61 anni, di Catania referente occulto di Euro&promos Spa e di PFE Spa, e di Giuseppe Di Martino, 63 anni, originario di Polizzi Generosa, ingegnere e membro di commissione di gara. Sono tutti a vario titolo indagati per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti.
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