Coronavirus, il negozio rimasto chiuso per il lockdown «non è tenuto a pagare l’affitto»: la sentenza del tribunale di Venezia

Un negozio di abbigliamento ha presentato ricorso d’urgenza quando il centro commerciale in cui è ospitato ha chiesto il canone relativo ai mesi di lockdown. La giudice ha disposto la sospensione del pagamento di 50mila euro

Crea un precedente importante la sentenza del tribunale civile di Venezia, destinata a interessare una vasta platea di imprenditori titolari di attività economiche in questa fase 2 dell’emergenza Coronavirus, con tutti i paradossi relativi alle riaperture. L’esercizio commerciale rimasto con la saracinesca abbassata a causa del lockdown, imposto dalle misure governative per contenere il virus, «non è tenuto a pagare il canone per i mesi di chiusura», essendo il blocco dell’attività imposto da una causa di forza maggiore e non derivante da proprie responsabilità.


Il caso, di cui dà notizia il Gazzettino, ha origine dal ricorso d’urgenza presentato da un importante negozio di abbigliamento, rappresentato dall’avvocatessa Daniela Ajese. Il centro commerciale Nave de Vero di Marghera (della società Blo srl di Milano) aveva chiesto a questo esercizio commerciale di regolare il pagamento del canone d’affitto relativo agli scorsi mesi di lockdown (febbraio, marzo, aprole), per una somma complessiva pari a circa 50mila euro.


Ma il tribunale civile di Venezia ha accolto il ricorso presentato dal negozio di abbigliamento e la giudice Tania Vettore, come riporta il Gazzettino, ha ordinato a Blo srl di «non incassare alcun pagamento» dalla banca che ha emesso le fidejussioni a garanzia del versamento del canone di locazione, e alla banca ha ordinato di «sospendere o non procedere al pagamento» dei 50mila euro chiesti dal gestore del centro commerciale per l’affitto del locale dell’attività economica.

La causa è destinata a proseguire, anche perché non sono state ascoltate le ragioni della società milanese Blo, a cui è intestato il centro commerciale di Marghera, che invece deve poter discutere le proprie ragioni nel corso dell’udienza sul caso (fissata a fine giugno). Ma, almeno in questa fase di urgenza, la sentenza del tribunale di Venezia sospende per il negozio di abbigliamento il pagamento del canone relativo ai mesi di chiusura del negozio, per l’impossibilità di poter esercitare l’attività.

L’immagine in copertina è generica e non si riferisce all’esercizio commerciale in questione

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