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Patrick Zaki, nuova lettera dal carcere alla famiglia: «Fatemi sapere quando ricomincia l’università a Bologna»

20 Settembre 2020 - 21:44 Angela Gennaro
«Sarebbe un sogno se Patrick riuscisse a tornare all’università per il nuovo anno. Un sogno, ma crediamoci», dice Riccardo Noury

A poca distanza dall’ultima lettera, arriva una nuova comunicazione dal carcere di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere in Egitto da ormai sei mesi. A darne notizia su Twitter è la campagna Free Patrick. La lettera è scritta in arabo. Patrick, in carcere da febbraio scorso, chiede – come già fatto nella missiva precedente – la data della sua prossima udienza e notizie sulla sua scarcerazione, ma anche la data d’inizio del semestre accademico all’Alma Mater.

«È confortante vedere che Patrick riesce a comunicare con una certa regolarità con l’esterno, con la sua famiglia», commenta Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. «Ha sempre un pensiero non solo per i parenti ma anche per gli amici in Europa. Si chiede quando sarà la prossima udienza e questo è dovere delle autorità egiziane comunicarlo: siamo già in ritardo, ampiamente rispetto alla scadenza di 45 giorni disposta nell’ultima udienza».

Un sogno, per Noury, sarebbe «se Patrick riuscisse a tornare a Bologna in tempo per l’inizio del nuovo anno del Master : è un obiettivo difficile ma cerchiamo di impegnarci per questo nei giorni che separano oggi dall’udienza che dovrebbe avvenire entro il mese di settembre così come l’anno accademico dovrebbe iniziare entro la fine di settembre. Sarebbe un sogno, però, crediamoci».

In copertina Free Patrick | Twitter

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