La nuova mappa dei depositi nucleari: dove sono le 67 aree per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi

di Maria Pia Mazza

Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia sono le regioni individuate per la creazione del deposito nazionale e del parco tecnologico

Sono 67 le aree potenzialmente idonee in Italia per il deposito delle scorie nucleari. Dopo il nulla osta dei giorni scorsi arrivato sia dal ministero dello Sviluppo economico, sia del ministero dell’Ambiente, la Sogin, società statale responsabile della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, ha pubblicato la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitate le scorie radioattive di bassa e media attività.


Le regioni ritenute potenzialmente idonee alla costruzione del Deposito nazionale e del parco tecnologico (DNPT) sono Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Il progetto prevede la costruzione di un deposito all’interno del quale verranno inseriti dei moduli speciali che conterranno i rifiuti previamente condizionati, che a loro volta saranno protetti da ulteriori sovrastrutture in calcestruzzo armato.


Deposito Nazionale| Rappresentazione grafica sintetica delle aree potenzialmente idonee individuate nella CNAPI

Quanto alla tipologia di rifiuti che verranno contenute in queste strutture, si tratta di prevalentemente di scorie provenienti dal mondo medico e ospedaliero, come nel caso di sostanze radioattive utilizzate, per esempio, per la diagnostica radiologica e per le terapie anti-tumorali. E dopo la pubblicazione delle 67 aree potenzialmente idonee, si apre ora la fase di consultazione pubblica che durerà 2 mesi, e a cui farà seguito il seminario nazionale dove verranno valutati e discussi, tra le altre cose, i possibili impatti di sviluppo economico correlati alla messa in atto del progetto delle aree di dismissione delle scorie radioattive. 

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