Covid, Lopalco assicura: «La svolta prima dell’inizio dell’estate. I vaccini ci restituiranno una vita normale»

L’epidemiologo: «Gli effetti della vaccinazione cominciano a farsi vedere con l’azzeramento dei casi gravi nelle Rsa e l’abbattimento delle infezioni nel personale sanitario»

L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco è sicuro: «i vaccini ci regaleranno il ritorno alla vita normale e la vera svolta ci sarà prima dell’inizio dell’estate, quando avremo vaccinato la maggior parte degli anziani». L’assessore regionale alla Sanità della Puglia, infatti, in un post su Facebook, ha fatto il punto su quelle che potrebbero essere le prospettive dei prossimi mesi, anche alla luce di quello che sarà l’andamento della campagna vaccinale anti-Covid. «L’Europa arriverà con qualche settimana di ritardo rispetto agli Stati Uniti, ma inutile piangere sul latte versato – scrive Lopalco -. Noi arriveremo a vaccinare a pieno ritmo quando arriveranno i vaccini in quantità sufficienti e con flussi regolari. Già a maggio questo sarà possibile». 


«La vera svolta ci sarà prima dell’inizio dell’estate quando avremo vaccinato la maggior parte degli anziani – sottolinea l’assessore pugliese -. Una volta messa in sicurezza la porzione a rischio di malattia grave della popolazione, la circolazione del virus non sarà più un problema». «Certo – ammette Lopalco – restano ancora alcune incognite sulle varianti virali, ma le acquisizioni scientifiche dei prossimi mesi fugheranno (speriamo in bene) anche questi dubbi».


Lopalco: «I vaccini ci regaleranno il ritorno alla vita normale»

A detta dell’assessore, al momento, nel nostro Paese «si fa quel che si può». E aggiunge: «Credetemi, in Italia si sta facendo di più rispetto alla media degli Stati europei. In Italia 7,5 milioni di cittadini hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, 3,5 milioni sono quelli completamente vaccinati». «Non sono tanti, ma non sono neanche pochi – chiosa infine il professor Lopalco – e gli effetti della vaccinazione cominciano a farsi vedere con l’azzeramento dei casi gravi nelle Rsa e l’abbattimento delle infezioni nel personale sanitario».

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