Piano pandemico, la versione di Ranieri Guerra: ecco le email di Zambon che potrebbero salvarlo dall’accusa di false dichiarazioni

Una corposa memoria difensiva risponde alle varie accuse di falso nei confronti del direttore vicario dell’Oms: la corrispondenza con Zambon potrebbe provare la sua innocenza

Francesco Zambon, l’ex funzionario dell’Oms autore del report, poi ritirato, in cui definiva “improvvisata” la prima risposta italiana all’emergenza Covid-19, ha recentemente pubblicato un libro, intitolato Il pesce piccolo, dove riporta la sua versione dei fatti riguardo lo scandalo che ha coinvolto l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il ministro Speranza e Ranieri Guerra. Quest’ultimo, direttore vicario dell’Oms ed ex direttore generale della Prevenzione al Ministero della Salute, risulta indagato dalla Procura di Bergamo con l’accusa di aver reso false informazioni durante la sua audizione sul piano pandemico avvenuta lo scorso 5 novembre.


Siamo entrati in possesso della memoria difensiva di Ranieri Guerra, depositata in Procura a Bergamo dall’avvocato Roberto De Vita, con la quale risponde punto per punto alle accuse di falso presentate contro di lui. All’interno della rogatoria, inviata dai magistrati all’Oms, vengono riportate tre accuse di falso nei confronti di Ranieri Guerra: la prima e la seconda riguardano il piano pandemico nazionale «non aggiornato», mentre la terza il contestato ritiro del rapporto dell’Oms An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19 redatto da Zambon. In merito a quest’ultimo punto, vi è una corposa presenza di email che darebbero ragione a Ranieri Guerra contro la versione fornita dal ricercatore.


L’email – parziale – da cui sarebbe nato il report.

Zambon e l’aiuto di Ranieri Guerra per l’approvazione del report

L’idea del report era nata nel primo trimestre dello scorso anno quando l’ufficio regionale dell’OMS di Venezia, con una email del 26 marzo 2020 di Francesco Zambon, propone il progetto sintetizzandone i principali obiettivi. Secondo l’accusa, come riporta la rogatoria inviata all’OMS, Ranieri Guerra riferiva che:

a) il dott. Francesco Zambon lo aveva informato “attorno all’11 maggio 2020 che non era ancora pervenuta l’approvazione del report già predisposto” mentre risulta che il report sia stato approvato il 7.5.2020, da parte della dott.ssa Catherine Smallwood, l’8.5.2020 da parte della dottoressa Doris Nitzan, entrambe dell’ufficio OMS di Copenaghen e l’11.5.2020, anche da parte dell’ufficio di Ginevra diretto dallo scienziato capo dottoressa Soumya Swaminathan.

La prova che Francesco Zambon lo avesse informato della mancata approvazione è una email inviata dallo stesso responsabile di Venezia l’11 maggio 2020 alle ore 9:15, con tanto di sfogo e una richiesta di aiuto allo stesso Ranieri:

Solo che quegli STRONZI di HQ adesso stanno bloccando la pubblicazione, perché serve anche HQ clearance, che ho richiesto giovedì e non è ancora pronta (doveva essere data in 24 h…)
Tu conosci la Chief Scientist, Soumya? Dipende da lei fare il famoso click…
F

Una richiesta di aiuto che Ranieri Guerra aveva accolto, impegnandosi a telefonare alla Dottoressa Soumya Swaminathan. In risposta, Zambon invia un’altra email dove lo ringrazia e lo informa che il documento era stato approvato da altre autorità, ma evidentemente non bastavano per una completa approvazione:

Grazie, ho fatto 15 telefonate venerdi e mandato varie email… nessuna risposta.

La pubblicazione si chiama UN UNPRECEDENTE CHALLENGE: ITALY’S FIRST RESPONSE TO COVID19

È approvata da: REGIONAL DIRECTOR (CHE FIRMA LA FOREWORD…), IMT MANAGER, DIRECTOR EMERGENCY… QUINDI DA TUTTI…

Deve essere fuori anche in risposta alla puntata che faranno di Report Oggi, dove massacreranno Tedros.

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Correzioni imposte da parte di Ranieri Guerra?

Il 15 aprile 2021 un articolo di AGI, intitolato «Così Guerra provò a modificare il report dell’Oms sulle negligenze italiane», riporta quelle che vengono definite «cancellature vergate dal direttore aggiunto dell’Oms» al report del suo team di Roberto Zambon. Quest’ultimo, una volta ricevute, le aveva inoltrate ai suoi collaboratori in una email dell’11 maggio 2020 alle ore 18:17 dove non si dimostra contrariato: «Kindly note the proposed revisions by dr Ranieri Guerra and keep them in consideration, each for its part, as appropriate». Lo stesso Zambon richiedeva di tenere conto delle revisioni proposte – non imposte – da Ranieri Guerra.

Revisioni a un documento che era finito nelle mani di Ranieri Guerra quel lunedì 11 maggio 2020, non prima. Da quanto risulterebbe dalle email allegate alla memoria difensiva, Guerra avrebbe ricevuto il PDF direttamente dalla Dottoressa Soumya Swaminathan con la seguente richiesta: «Should be fine. No review possible because of lack of time, but no major red flags. Have you checked the data, Ranieri? Soumya».

In pratica, la responsabile di Ginevra aveva chiesto a Guerra se aveva controllato i dati contenuti nel dossier, inoltrandoglielo e mettendolo nella condizione di formulare le proposte di modifica inoltrate poi a Zambon e al suo team.

Il ritiro del documento da parte di Guerra?

All’interno della rogatoria inviata all’OMS si sostiene che Guerra abbia mentito in merito al tema della rimozione del report italiano:

“Per tali ragioni ritengo che il documento venne ritirato dal Direttore Regionale dell’OMS e non più pubblicato”, mentre risulta che lo stesso GUERRA si sia adoperato personalmente alla rimozione dal sito di OMS del report in trattazione.

La rogatoria riporta la data dell’otto marzo 2021, mentre dobbiamo aspettare il 18 aprile per sentire le parole di Francesco Zambon ospite di Giletti al programma Non è l’Arena in onda su La7:

Giletti: «Chi lo ha fatto ritirare poi alla fine? È durato 24 ore!»

Zambon: «Si, molto meno di 24 ore. Il rapporto è stato ritirato il 14 maggio alle 12:46, ho controllato prima per essere sicuro, e ho chiesto io che venisse ritirato per una correzione sulla cronologia dello sviluppo della pandemia in Cina in quanto avevo ricevuto delle sollecitazioni… se vogliamo chiamarle così, questa storia è piena di sollecitazioni… da Pechino direttamente»

Tra gli allegati della memoria difensiva troviamo un’email di Francesco Zambon, datata 14 maggio 2020 alle ore 12:42, dove rassicura il rappresentante dell’OMS in Cina, il Dott. Galea Gauden, dell’avvenuta rimozione del report: «Just to reassure that the publication has temporarily been removed so that we can check the box. Sorry for any inconvenience». Ecco l’email di Galea Gauden a Zambon (a sinistra) e la risposta di quest’ultimo (a destra):

L’email con la richiesta da parte del Dott. Galea Gauden risale alle ore 12:11, ma è l’altro destinatario del suo messaggio, il collega italiano Fabio Scano operante a Pechino, ad aver inviato per primo e alle ore 11:58 una richiesta di verifica con delle modifiche. Non solo, lo stesso Scano suggerisce a Zambon di attenersi alle dichiarazioni ufficiali dell’OMS.

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