Tokyo, nuove nubi sulle Olimpiadi: un tifone mette a rischio le prime gare del weekend

Secondo le previsioni, vento forte e piogge torrenziali colpiranno venerdì 23 luglio alcune aree del Paese. E alcune federazioni sportive sono già in allerta

Non c’è solo il pericolo del Coronavirusad aleggiare sui Giochi Olimpici di Tokyo, con i primi atleti positivi che hanno dovuto abbandonare la competizione. Ad aggiungersi alla lista delle preoccupazioni sono arrivate due tempeste che in queste ore si stanno muovendo nell’Oceano Pacifico: secondo i meteorologi una delle due potrebbe colpire con un tifone l’isola di Okinawa, a 2.300 chilometri da Tokyo, questo venerdì 23 luglio. Gli esperti parlano di previsioni poco promettenti: il tifone, chiamato In-Fa, si abbatterà sulla zona con venti fino a 120 chilometri orari e piogge torrenziali. Come si svilupperà il fenomeno, per ora, non è dato sapere: l’imprevedibilità è data dalla forza generata e dal vento. Secondo la Cnn che ha riportato la notizia, il tifone colpirà principalmente le isole meridionali del Paese e l’isola di Taiwan. Gli organizzatori e i volontari dei Giochi hanno raccontato di avere familiarità con l’avvenimento. «I tifoni di solito arrivano a settembre, ma negli ultimi anni cambiano», ha spiegato ai giornalisti un volontario del centro stampa. «Quando colpiscono la città ci sono forti piogge, vento, grandi onde e a volte tutti i trasporti vengono sospesi».


Il rischio che piogge e vento interrompano le competizioni parrebbe comunque esserci, almeno secondo alcune voci. La Royal Spanish Sailing Federation (Rfev), la federazione spagnola che rappresenta lo sport della vela in Spagna, ha rilasciato un comunicato in merito: «Da domenica, che è il primo giorno di gara a Enoshima (a sud di Tokyo), sono attesi venti forti, forti piogge e onde di oltre due metri». Riccardo Ravagnan, meteorologo della stessa Rfev, ha fatto sapere: «Questa settimana le condizioni sono vento leggero. Un cambiamento radicale è annunciato a partire da sabato». C’è chi invece è tutto meno che scontento. Le squadre di surf, con base a Chiba, avevano mostrato una certa insoddisfazione per la calma del mare. Ora le cose potrebbero cambiare.


Immagine di copertina: EPA/LAURENT GILLIERON

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