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Panjshir nelle mani dei talebani, l’appello del leader ribelle Massoud: «Ovunque voi siate, iniziate la rivolta per la libertà» – Il video

06 Settembre 2021 - 13:30 Redazione
Durante gli scontri tra talebani e il Fronte della resistenza nazionale afgana sono morti lo storico portavoce del Nrf, Fahim Dashtay, e l'alto comandante Abdul Wudod Zara

Dopo l’annuncio dei talebani di aver preso il «totale controllo» della valle del Panjshir, l’ultimo bastione della resistenza ai militanti islamici, guidato da Ahmad Massoud, nella provincia del Nord-Est dell’Afghanistan, la resistenza continua. Il leader del Fronte della resistenza nazionale (Nfr) ha rivolto un nuovo appello a tutti i cittadini afgani, esortandoli a una «rivolta nazionale» contro i talebani. In audiomessaggio, Ahmad Massoud ha dichiarato: «Ovunque voi siate, vi invito a iniziare una rivolta nazionale per la dignità, la libertà e la prosperità del nostro Paese. Non rinunceremo mai alla lotta per la libertà e per la giustizia». «Il popolo non ha rinunciato a rivendicare i suoi diritti e non teme alcuna minaccia – ha proseguito il figlio del Leone del Panjshir -. La lotta in Panjshir e a Herat, con le nostre coraggiose sorelle, dimostra che il popolo non ha paura. Il fallimento giunge solo quando rinunci alla lotta per i tuoi diritti. Il nostro popolo non si stancherà mai di confidare in Dio e andrà avanti per costruire un Afghanistan prospero, libero e indipendente».

I talebani annunciano di aver conquistato la provincia del Panjshir

In mattinata, in un tweet Zabiullah Mujahid, il portavoce dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, aveva comunicato che «la provincia del Panjshir, ultima roccaforte del nemico mercenario, è stata completamente conquistata». Al contempo, le forze di sicurezza talebane hanno issato la bandiera bianca davanti l’ufficio del governatore del Panjshir. «Con questa vittoria – ha proseguito il portavoce – il nostro Paese è ora completamente fuori dal baratro della guerra. Alcuni degli insorti sono stati sconfitti mentre i rimanenti sono fuggiti dalla valle». Nel comunicato, Mujahid ha assicurato alla popolazione presente sul territorio che «non ci saranno discriminazioni nei loro confronti»: «Voi siete tutti nostri fratelli, lavoreremo al vostro fianco e insieme a voi creare una nazione».

Massoud ai talebani: «Ci fermeremo solo quando fermerete gli attacchi contro il Panjshir»

Nella giornata di ieri, 5 settembre, Ahmad Massoud, figlio del “Leone del Panjshir” assassinato nel settembre 2001 da al-Qaeda ed erede della guida del Fronte della resistenza nazionale (Nfr) dell’Afghanistan, aveva lanciato un ultimatum ai militanti islamici, annunciando che che il suo gruppo era pronto a fermare i combattimenti se i talebani avessero interrotto «i loro attacchi e il movimento militare in Panjshir e Andarab». In un comunicato su Twitter, un portavoce del Nfr ha annunciato: «Siamo bombardati da droni pakistani, siamo sotto l’invasione diretta dell’Isi (l’agenzia pakistana di spionaggio, ndr)». E dopo gli scontri delle ultime ore, l’Nrf ha annunciato che lo storico portavoce di Massoud, Fahim Dashtay, è stato ucciso in un attacco dei talebani, così come l’alto comandante Abdul Wudod Zara.

Foto in copertina: Twitter / @PanjshirProvin1

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