Il console Di Martino primo indagato sui 3,5 milioni di Chavez al M5s. A Open diceva: «La valigetta non è mai esistita»

Secondo il documento rivelato dal quotidiano spagnolo Abc, il console aveva materialmente dato una valigetta di denaro nella mani di Gianroberto Casaleggio. Una vicenda di cui ha parlato anche l’ex capo dei servizi segreti di Caracas ai magistrati spagnoli

Il console a Milano del Venezuela, Gian Carlo Di Martino, è il primo indagato nell’inchiesta della procura sul presunto finanziamento illecito da 3,5 milioni per il M5s dal governo venezuelano. Come aveva rivelato per primo il quotidiano spagnolo Abc a giugno 2020, un documento dei servizi segreti venezuelani svelava un cospicuo flusso di denaro dal governo guidato da Hugo Chavez verso alcuni partiti stranieri, tra cui gli spagnoli di Podemos e i grillini in Italia. Abc spiegava che quei soldi sarebbero arrivati in Italia in una valigetta diplomatica consegnata dal console Di Martino direttamente nelle mani di Gianroberto Casaleggio, su ordine dell’ex ministro Tareck el Aissami e dell’allora cancelliere Nicolàs Maduro. Una vicenda che lo stesso console aveva nettamente smentito a Open a metà 2020, quando negava l’esistenza della fantomatica valigetta: «Figuriamoci se Hugo Chavez avrebbe permesso il finanziamento occulto di un partito estero». Per Di Martino il contenuto dell’articolo di Abc era tutto inventato: «Falso il documento e l’articolo che lo riprende».


Le soffiate di El Pollo

Le prime rivelazioni alla giustizia spagnola di Hugo Armando Carvajal, ex capo dei servizi segreti militari di Caracas, indicano invece l’esistenza di una rete di finanziamenti occulti a diversi partiti stranieri considerati vicini al Venezuela. Carvajal, detto El Pollo dai tempi dell’accademia militare, è in carcere in Spagna, dove ha promesso di rivelare ulteriori dettagli su finanziamenti ai partiti, nella speranza di evitare l’estradizione negli Stati Uniti, dove è indagato per narcotraffico e per essere stato il legame tra i guerriglieri delle Farc e il governo di Chavez. Dal 2019 è scappato dal Venezuela, dopo aver sostenuto Juan Guaidò ed essersi dato latitante per due anni. Dalla procura di Milano è partito un ordine di investigazione internazionale per i magistrati spagnoli, nella speranza di riuscire a verificare con lo stesso Carvajal l’autenticità del documento rivelato da Abc, bollato ancora come «falso» dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio interrogato alla Camera da Francesco Lollobrigida. Così come ha sempre sostenuto Davide Casaleggio, che ha aveva querelato il quotidiano spagnolo.


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