Ucraina, la denuncia da Chernobyl: «Soldati russi senza protezioni nella zona a rischio, hanno sollevato polveri radioattive»

La testimonianza all’agenzia Reuters di due lavoratori del sito, che hanno parlato di «un comportamento suicida»

La Foresta Rossa è una zona boschiva situata a meno di un chilometro dall’ex complesso nucleare di Chernobyl: quando avvenne disastro nucleare nel 1986, fu una delle aree a più alta concentrazione di materiale radioattivo. Per questo oggi l’accesso a molte zone del bosco è vietato. Proprio questa area altamente tossica sarebbe stata attraversata dai soldati russi, a bordo di veicoli blindati ma senza alcuna protezione, sollevando nuvole di polveri radioattive: è quanto dichiarano due lavoratori del sito a Reuters. Sarebbe stata una mossa «suicida», a detta di uno dei due testimoni. Aumenti nei livelli di radiazioni a Chernobyl erano stati registrati dall’ispettorato nucleare statale ucraino alla fine di febbraio, e la causa sarebbe proprio il passaggio di carri armati nell’area. La conferma arriverebbe proprio dai due testimoni, presenti sul posto in qualità di membri del personale responsabile per lo stoccaggio sicuro del combustibile nucleare esaurito e la supervisione dei resti del reattore rivestiti di cemento. Uno dei due ha dichiarato di aver visto le truppe passare attraverso una strada abbandonata della Foresta Rossa, in violazione della legge ucraina che considera reato accedere al luogo del disastro senza un permesso. Entrambi hanno preferito mantenere l’anonimato, e Reuters non ha potuto verificare in maniera indipendente il loro racconto. Il ministero della Difesa russo non ha voluto commentare.


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