Aborto tra i diritti fondamentali, il parlamento Ue vota sì. Contrari Lega e Fratelli d’Italia, Forza Italia si divide (come il Ppe)

Durante la plenaria di Strasburgo l’Eurocamera ha condannato la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che non garantisce più a livello federale il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza

L’aborto tra i diritti fondamentali dell’Unione europea. E’ stata approvata la mozione proposta da alcuni membri del gruppo di Alleanza progressista (S&D), di Renew Europe, di Verdi/Alleanza libera Europa (V/ALE) e di The Left che segna il primo passo di un complicato percorso che potrebbe portare nella carta fondamentale dell’Unione il diritto ad un aborto sicuro. Discussa durante la Plenaria, la risoluzione ha prima condannato la recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti (che ha ribaltato la sentenza che garantiva a livello federale il diritto all’aborto) definendola una «regressione in materia di diritti delle donne e di salute sessuale».


Poi l’Eurocamera ha votato la proposta di inserimento dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue: approvata con 324 voti favorevoli, i contrari erano 115 in tutto, oltre a 38 astenuti. Tra i voti contrari quelli dei gruppi Conservatori e riformisti (Ecr), Identità e democrazia (Id), e alcuni indipendenti. Tra questi, anche i politici italiani. Scontata l’adesione degli eurodeputati italiani che aderiscono a queste due componenti – Giorgia Meloni è anche presidente dell’Ecr – come Raffaele Stancanelli e Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, Matteo Adinolfi e Simona Baldassarre della Lega, la non schierata Francesca Donato.


Più complicata la posizione di Forza Italia che si è divisa, ma con molti voti contrari al progetto, inclusi quelli di Isabella Adinolfi e Antonio Tajani. Anche gli esponenti del Partito popolare europeo (Ppe), si sono spaccati e, del resto, il tema è sensibile per le attuali alte cariche europee. Del Ppe è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha sempre difeso il diritto all’aborto (e prima dell’ormai lontano approdo in politica è stata ginecologa), ma lo è anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, antiabortista e rappresentante di uno dei paesi europei con la legge più restrittiva in tema, Malta (Metsola, accettando l’incarico, aveva assicurato che avrebbe tenuto fede alle posizioni del Parlamento europeo sul punto).

«Ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale»

Con la mozione approvata, gli eurodeputati affermano quindi la necessità di presentare al Consiglio europeo una proposta per la modifica dell’articolo 7 della Carta: perché ogni individuo «ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare», e «ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale». Ora il Consiglio dovrà riunirsi per convocare una Convenzione per la revisione dei trattati. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’Eurocamera ha lanciato un appello al Congresso Usa perché approvi un progetto di legge che tuteli l’aborto a livello federale. A preoccupare maggiormente Strasburgo è il probabile aumento di flusso di denaro anche in Europa verso gruppi pro-life contro la libertà di scelta. L’Europarlamento si impegna anche a sostenere il processo di depenalizzazione dell’aborto, esortando i Paesi membri a garantire l’accesso a servizi sicuri, legali e gratuiti.

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