Il Carso brucia ancora. Trieste isolata: «A rischio elettricità ma non l’acqua» – Il video

Dipiazza ha invitato i cittadini limitare al massimo il consumo energetico

Non si placa la furia delle fiamme nel Carso, dove dalla mattina del 19 luglio un gigantesco incendio tiene l’intera regione col fiato sospeso. La città di Trieste si trova praticamente isolata: l’autostrada verso Venezia è chiusa da ieri, anche se è al vaglio in queste ore una riapertura, e le strade statali sono intasate di traffico, tanto da allungare i tempi di percorrenza a dismisura. Anche Rfi, la società che gestisce le reti ferroviarie italiane, ha fatto sapere che il collegamento verso il capoluogo giuliano non verrà ripristinato prima di domani. L’unica opzione rimasta sono i collegamenti marittimi, presi d’assalto da chi intende lasciare la città. In alcune zone di Trieste potrebbe essere interrotta l’erogazione dell’energia elettrica. Un blackout, però, non pregiudicherebbe lapprovvigionamento idrico della città. Lo fa sapere Acegas, la società che fornisce l’energia all’acquedotto in collaborazione con Terna ed Enel. Il primo cittadino Roberto Dipiazza ha annunciato che domani arriveranno in città alcune autobotti e ha invitato i cittadini «a non prendere gli ascensori» per limitare al massimo il dispendio energetico. Il sindaco ha poi aggiunto di essere in contatto con Terna e di aver saputo di prossime interruzioni dell’erogazione elettrica.


Credits: Marinella Fiore per OPEN

Il pericolo in Slovenia

Nel frattempo il pericolo per i comuni limitrofi all’area carsica si è esteso oltre frontiera. L’agenzia di stampa STA fa sapere che in Slovenia quattro paesini sono in pericolo e che le autorità hanno invitato la popolazione ad abbandonarli. Si tratta di Sela na Krasu, Hudi Log, Korita na Krasu e Nova Vas. Nella mattinata di oggi era stata diffusa la notizia dello spegnimento di un incendio scoppiato ieri tra Miren e Opatje Selo, in una zona più a nord di quella attualmente colpita dal fuoco.

Le evacuazioni del 19 luglio

Le operazioni di evacuazione avviate oltre confine si aggiungono a quelle di ieri a Sablici, frazione di Doberdò del Lago, in provincia di Gorizia. Sempre il 19 luglio, l’Arp Fvg ha registrato un picco notturno elevatissimo di Pm10 nella città di Monfalcone: 1.600 microgrammi per metro cubo. Il limite giornaliero è di soli 50 microgrammi. Sono ancora chiuse al traffico l’autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina.

La possibile origine dell’incendio

Secondo le prime informazioni raccolte dallo scoppio dell’incendio, a innescare il focolaio sarebbero state le scintille provocate da una frenata di un treno. Il forte vento che spirava in quel momento sul Carso e la vegetazione secca hanno alimentato rapidamente le prime fiamme. La sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint ha rivolto questa mattina alla cittadinanza un appello: «Non uscite di casa».

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