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Usa, il candidato pro-life accusato dall’ex fidanzata: «Mi pagò per abortire»

06 Ottobre 2022 - 08:55 Ygnazia Cigna
Herschel Walker ha respinto le accuse definendole «il tentativo di un attivista democratico travestito da giornalista»

In corsa alle elezioni Midterm per un posto al Senato in Georgia, Herschel Walker è finito al centro di uno scandalo. Una sua ex fidanzata ha raccontato che il candidato l’avrebbe pagata nel 2009 per farla abortire. Ex giocatore di football americano, ha iniziato la sua carriera politica nel 2014 e ha toccato il suo apice con la nomina dell’ex presidente Usa Donald Trump a presidente del consiglio sportivo. Quest’anno tenta di entrare al Senato battendosi con il senatore democratico Raphael Warnock. Le sue idee politiche sono sempre state chiare, in particolare nell’ambito dei diritti civili. Walker è un fermo oppositore del diritto all’aborto. La sua agenda politica propone il divieto di abortire dopo le 15 settimane, è contrario ai matrimoni Lgbtq+, così come contro il Green New Deal dell’amministrazione Biden per ridurre gli effetti del cambiamento climatico.

La testimonianza della ragazza

Più volte è finito al centro del dibattito pubblico per le sue posizioni radicali. «Non ci sono differenze tra lo stupro, l’incesto o la salute della madre», disse a maggio parlando di aborto. Ora è tornato a far parlare di sé, dopo la testimonianza di una delle sue fidanzate passate. La ragazza in questione ha raccontato la sua testimonianza al Daily Beast, mantenendo l’anonimità. Secondo quanto ha riferito, i due stavano insieme nel 2009 quando lei è rimasta incinta. Walker avrebbe insistito affinché lei abortisse, tanto da pagarle l’operazione. Affermazioni che sono state supportate da uno scontrino della clinica in cui la donna ha abortito, un biglietto di pronta guarigione di Walker e una ricevuta del suo conto in banca con un rimborso di 700 dollari dall’ex giocatore. Un amico della ragazza – che a seguito dell’operazione la aiutò – ha confermato quanto raccontato da lei. Una versione che però il candidato repubblicano respinge e che ha definito «il tentativo di un’attivista del Partito democratico travestito da giornalista per distruggere la mia reputazione». Ma Walker non è nuovo ad attacchi di questo genere. Suo figlio, seguito da circa 300mila follower, si è più volte rivolto al padre pubblicamente sui social dicendogli di «smetterla di mentire e comportarsi come se fossi una persona morale, cristiana e onesta» e accusandolo di violenza domestica.

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