Venezia, preside 35enne picchiato dal professore davanti agli studenti. «Dispiaciuto che abbiano assistito alla scena»

È successo nell’istituto secondario di primo grado «Leopardi» di Mira, dove sono dovuti intervenire i carabinieri

Colpi ripetuti sul volto nel bel mezzo del corridoio, davanti a tutti gli studenti che guardavano la scena. Così il professore della scuola media «Leopardi» di Mira, nel veneziano, ha aggredito il preside 35enne Paolo Parolini, uno dei dirigenti scolastici più giovani in Italia, lo scorso lunedì 30 gennaio. Secondo le testimonianze, dopo essere entrato in servizio si è avvicinato al docente che ha subito cominciato a urlargli contro. Poi sono arrivati i diversi colpi sferrati sul volto di Parolini davanti a studenti, insegnanti e personale della scuola che hanno così assistito alla scena. I carabinieri del comando di Mira, dalla caserma a 20 metri dall’istituto, sono arrivati nel momento in cui lo scontro era ancora in corso. Mentre il docente prendeva a calci e pugni il dirigente, le forze dell’ordine hanno provveduto a separare i due e a immobilizzare il professore, scortato poi in caserma per l’identificazione. «Il diverbio è nato per motivi professionali», ha spiegato il dirigente, accompagnato in ospedale. «Ciò che più mi dispiace è che così tanti ragazzi presenziassero alla scena: le ferite interiori di chi assiste a un’aggressione sono ben più gravi di quelle fisiche che ho subìto e delle quali non conservo già più alcuna traccia». Secondo quanto raccontato dal dirigente, subito dopo l’accaduto sarebbe anche passato per le classi «al fine di rassicurare gli studenti» sulle sue condizioni.


A rischio licenziamento

Il dirigente ha evitato di rivelare alla stampa il nome del professore, ma ha comunque scelto di denunciare il suo aggressore. Oltre alla questione penale ora il docente potrebbe ricevere ricadute molto pesanti anche a livello professionale. Al momento sospeso, il prof. del «Leopardi» di Mira rischia il licenziamento da parte dell’Ufficio scolastico regionale. Intanto studenti, famiglie, docenti e personale scolastico hanno espresso massima solidarietà per il loro giovane dirigente. «Ringrazio tutti quelli che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza», ha detto Parolini, «è per loro che fin dal giorno successivo allo scontro ho voluto tornare in servizio. Ad oggi desidero soltanto continuare a lavorare serenamente per il mio istituto, che francamente meriterebbe ben altra notorietà».


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