Miriam Mignano difende il carabiniere Giuseppe Molinaro. E dice che il direttore dell’hotel Giovanni Fidaleo aveva una spranga con cui lo ha minacciato. In più, sostiene che Molinaro l’abbia colpita per errore mentre voleva difendersi. I nuovi sviluppi sull’omicidio di Fidaleo a Suio in provincia di Latina arrivano dopo la testimonianza della donna colpita lo scorso 7 marzo davanti all’hotel “Nuova Suio”. L’albergo era deserto e le videocamere di sorveglianza erano spente. La donna ha parlato mentre era ricoverata al policlinico Gemelli. Mignano ha risposto a tutte le domande dei carabinieri di Formia incaricati dal sostituto procuratore Chiara D’Orefice che ha secretato gli atti. La donna ha confermato la versione dei fatti di Molinaro. Secondo questa versione, l’appuntato è andato all’albergo insieme alla Mignano per un chiarimento con il direttore dell’hotel che aveva avuto una relazione con la 31enne. I due, sempre secondo la ricostruzione, hanno raggiunto la struttura nello stesso momento ma con due auto diverse. Lui a bordo di una Ford Focus (poi sequestrata dai carabinieri) e lei con un’utilitaria prestata da un amico, già ascoltato come persona informata sui fatti. Il direttore dell’albergo, vedendo i due avvicinarsi all’ingresso, sarebbe andato in escandescenze afferrando una spranga di alluminio per aggredire il militare. A quel punto Molinaro ha preso la pistola d’ordinanza, priva del caricatore, ed è riuscito a caricarla rapidamente iniziando a sparare contro il direttore dell’hotel. Molinaro ha iniziato a sparare colpendo 4 volte Fidaleo e due volte Mignano. Intanto gli avvocati del carabiniere, che nel 2020 aveva sofferto di depressione, hanno presentato ricorso al Riesame chiedendo gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Miriam Mignano difende il carabiniere che le ha sparato: «È stato un errore, l’altro aveva una spranga»

La donna ha parlato con i carabinieri dall’ospedale. E ha raccontato una storia completamente diversa da quello che era emerso all’inizio