La «gang dei settantenni» che trafficava oro e orologi tra Italia e Svizzera: sequestrati 200mila euro

L’attività della banda non è mai stata censita nei registri in cui dovrebbe essere tracciato l’acquisto dell’oro usato

Partivano da Milano con oro e orologi, tornavano dalla Svizzera coi contanti. La guardia di finanza del capoluogo lombardo ha sequestrato 3,8 chili d’oro tra lamine, monete e lingotti e oltre 100mila euro di orologi, per un totale di 200mila euro, a una «gang di settantenni». A riportarlo è il Corriere di Milano secondo cui il titolare di un’azienda orafa di via Nerino, un 76enne, è indagato dalla procura di Como per riciclaggio e violazione dell’obbligo di comunicare alla Banca d’Italia le operazioni in oro. Gli inquirenti indagano, inoltre, su un 75enne, accusato di aver gestito il traffico con la Svizzera e un 79enne che faceva la “staffetta” tra Milano e il Paese elvetico. 


La dinamica

Tutto nasce tre anni fa. Prima viene fermato un uomo dalla Gdf di Olgiate Comasco con 30mila euro in contanti, nascosti in una cartucciera. Un anno dopo, le forze dell’ordine fermano un altro uomo che stava trasportando 800 grammi d’oro in lamine per circa 40mila euro di valore. Monitorando i movimenti i suoi movimento, gli investigatori si accorgono che quest’ultimo frequenta spesso un’azienda di Milano che commercia in metalli preziosi. La perquisizione alla società di Via Nerino, vicino al Duomo, scatta – spiega il Corriere – a metà febbraio dell’anno scorso: qui, vengono trovati oro e argento per 150 mila euro, tutto materiale non documentato, oltre a 24.500 euro in contanti. Gli inquirenti scoprono una gestione parallela all’attività che non è mai stata censita nei registri in cui dovrebbe essere tracciato l’acquisto dell’oro usato.


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