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La Rai precisa sul contratto di Sara Giudice: «Mai avviata alcuna procedura». La giornalista accusata di violenza sessuale per un bacio

16 Settembre 2024 - 17:36 Alba Romano
La conferma di Antonino Monteleone: una decisione dell'editore. Ma una nota di viale Mazzini in serata precisa meglio la situazione

«In merito alle notizie di stampa rispetto ad una presunta contrattualizzazione della giornalista Sara Giudice, la Direzione Approfondimento chiarisce che non è mai stata avviata nessuna procedura formale di contrattualizzazione né, di conseguenza, emessa alcuna matricola». Lo sottolinea una nota Rai. «L’unica matricola, comunicata anche al conduttore della trasmissione Antonino Monteleone lo scorso 7 agosto si riferisce esclusivamente al programma la cui messa in onda è prevista nei prossimi giorni», si chiarisce ancora nella nota. Stamane era uscita la notizia del lavoro saltato per la giornalista accusata con il compagno Nello Trocchia di aver violentato una collega baciandola contro la sua volontà. I dirigenti, fa sapere oggi Il Foglio, hanno fatto saltare l’accordo con l’inviata del programma di Rai2 L’Altra Italia con Antonino Monteleone. L’ex Iena conferma: «È tutto vero. Mi è stato confermato dal direttore dell’approfondimento Paolo Corsini. Il suo contratto non può essere finalizzato. L’editore mi ha comunicato che non ci sono le condizioni». Giudice, che ha lavorato a PiazzaPulita, è accusata da un’altra collega. Che non è di Rai2. L’episodio dell’aggressione risale al gennaio 2023. La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione.

La storia

Giudice aveva saputo da Monteleone di aver ricevuto il 7 agosto la matricola Rai, che permette ai giornalisti di lavorare in azienda, precede la formalizzazione di un contratto ed era firmata dall’amministratore delegato Roberto Sergio. Secondo Monteleone Giudice è stata esclusa perché «la denunciante lavora nella stessa azienda della denunciata». Secondo il Foglio il ragionamento della Rai è stato: «Se Giudice va in video, su Rai2, ci massacra la destra, se Giudice non va in video, alla fine, chi ci massacra? Chi avrà il coraggio di riprenderla a lavorare e mandarla in video? Neppure i suoi amici». E ancora: «Si è fatta una valutazione di opportunità, così come avvenuto con il caso di Filippo Facci, che per molto meno perse il programma. Qui siamo di fronte a una vicenda scabrosa, da chiarire. E poi Giudice ha rilasciato un’intervista dove parlava di complotti. Il clima non è sereno».

L’accusa di stupro di gruppo

Secondo l’accusa di una sua collega Giudice e Trocchia avrebbero baciato e palpeggiato la ragazza prima in un pub durante una festa tra amici e poi durante il ritorno in taxi. La presunta vittima ha presentato ai magistrati un’analisi che sosteneva che avesse assunto la droga dello stupro. Le controanalisi non hanno confermato la circostanza. La difesa della denunciante le ha contestate. La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione. La controparte si è opposta. Il giudice delle indagini preliminari deciderà a breve.

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