L’ultimatum a Maduro è scaduto. I paesi europei (Italia esclusa) si schierano con Guaidó

Francia, Spagna e Gran Bretagna si sono schierate ufficialmente a favore del presidente autoproclamato. L’Italia è l’unica tra i big a non averlo ancora fatto

Scaduto l’ultimatum dell’Unione Europea a Maduro per la convocazione di elezioni libere,Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e Austria si sono allineate alla decisione del Parlamento europeo, riconoscendo il leader dell’opposizione venezuelana e presidente autoproclamato Juan Guaidó. Tra i “big” europei, l’Italia è l’unica a non aver ancora preso una posizione netta. Il primo a farlo è stato Pedro Sanchez, presidente del governo spagnolo. Dopo di lui è arrivato l’endorsement della Svezia, della Germania e del Regno Unito. «Nicolas Maduro non ha indetto elezioni presidenziali entro gli otto giorni previsti – ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt – quindi il Regno Unito e i suoi alleati europei ora riconoscono Guaidó come presidente costituzionale ainterim fino a elezioni credibili».


Anche perJean-Yves Le Drian. ministro degli Esteri francese, è tempo di trovare una soluzione alla crisi con «un’elezione completamente legittima». Parigi appoggerà la costituzione di un gruppo di contatto, con altri Paesi europei, «per accompagnare la transizione». L’Italia non ha ancora preso posizione perché i due partiti di governo, Lega e 5 Stelle, hanno idee diverse sull’ascesa di Guaidó e sul destino di Maduro. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il presidente autoproclamato ha fatto un appello all’Italia affinché si unisca alla decisione degli altri Paesi europei:«Non è facile per noi capire la politica italiana o le difficoltà interne del vostro governo ad assumere certe posizioni», ha dichiarato il leader dell’opposizione. La situazione nel paese è drammatica.«L’Italia segua l’Europa: non c’è tempo».


Se l’Europa sembra compattarsi sul fronte Guaidó, il gruppo pro Maduro continua a sferrare attacchi al leader dell’opposizione e ai suoi sostenitori. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha ribadito la posizione di Mosca, accusando Guaidó di aver rifiutato il dialogo. In serata, il Gruppo di Lima –al termine della sua riunione aOttawa -ha ribadito il suo totale appoggio a Juan Guaidó, celebrando «la decisione di un numero crescente di paesi che hanno riconosciuto il presidente incaricato». I Paesi hanno lanciato un appello «alla comunità internazionale perché gli manifesti il suo più forte appoggio, così come all’Assemblea Nazionale, nei suoi sforzi per stabilire un governo di transizione democratica in Venezuela»e hanno respinto i «tentativi di dialogo promossi da vari attori internazionali, che sono stati manipolati dal regime di Maduro, che li ha trasformati in una tattica di dilazione per mantenersi al potere».