Gli hacker continuano ad “attaccare” la Russia o a minacciare di divulgare dati sensibili. Prima “l’assalto” alle tv nazionali russe e alle banche russe, poi ai siti governativi, adesso anche alla Chiesa ortodossa russa. L’obiettivo è quello di spingere Putin alla resa, di “sanzionarlo” fino ad isolarlo del tutto (che è anche quello che vorrebbe ottenere l’Occidente, grazie alle sanzioni Ue-Usa, per provare a fermare la sanguinosa guerra in Ucraina, ndr). A darne annuncio è uno degli account riconducibili ad Anonymous su Twitter secondo cui gli hacker «hanno fatto trapelare 15 gb di dati rubati alla Chiesa ortodossa russa». Sarebbero in possesso anche di «57.500 mail». A causa della «natura di questi dati», però, al momento vengono offerti soltanto a «giornalisti e ricercatori». Dunque non vengono pubblicati online.
April 1, 2022
Foto in copertina di repertorio
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