Le nuove “vittime” dei negazionisti? I meterologi. Così si alimentano le bufale sul clima

Dall’articolo de «L’Unità» del 1964 agli screenshot dei programmi meteo, le prove usate da chi non crede al cambiamento climatico

Al fine di smentire il problema del riscaldamento globale, e dunque sostenere che sia tutto un complotto ordito dai media, vengono proposti dei confronti tra le temperature del 2022 e quelle riportate in qualche giornale o programma meteorologico del passato. Un esempio è quello dell’articolo de L’Unità del 1964, così come alcuni spezzoni meteo tedeschi e francesi o britannici. Hanno ragione? No! Vi spieghiamo il perché.

Per chi ha fretta

  • Un singolo articolo del 1964 viene utilizzato per negare il riscaldamento globale e per sostenere che l’attuale caldo eccessivo non sia per niente nuovo.
  • Non basta un singolo episodio per negare quanto sta accadendo in questo periodo, ma le medie del periodo.
  • Le grafiche di alcuni programmi meteo vengono contestati per sostenere una manipolazione dei media per generare allarmismo. Tenendo conto del discorso delle medie del periodo, i programmi segnalati avevano cambiato le grafiche negli anni.
  • Il negazionismo del riscaldamento globale ha scatenato diversi attacchi nei confronti dei meteorologi, come quelli della BBC.

Analisi

A diffondere lo screenshot dell’articolo de L’Unità del 1964 è stato certamente MeteoWeb, attraverso un post pubblicato lo scorso 19 luglio 2022 con il seguente messaggio: «Correva l’anno 1964 il mese di luglio il giorno 19… Quando era semplicemente “estate”».

Il giorno successivo, l’immagine viene ripresa da alcuni siti come MattinoOnline con il seguente testo:

Allarmi canicola, allarmi incendi, allarmi siccità, raccomandazioni da ogni parte su come fronteggiare il caldo. L’incessante copertura mediatica delle temperature particolarmente alte di questi giorni e delle sue conseguenze fanno pensare che il caldo in estate sia quasi un fenomeno nuovo e non qualcosa di ricorrente che bisogna, talvolta di più e talvolta di meno, fare i conti in gran parte dell’Europa.

Come si può vedere nel titolo di un articolo del giornale italiano “L’Unità” datato 19 luglio 1964, quindi 58 anni fa, anche decenni fa si raggiungevano temperature anche maggiori di quelle di questi giorni. Nell’articolo si cita Torino dove allora si erano toccati i 40 gradi, mentre ieri 19 luglio 2022 la colonnina di mercurio non ha superato i 36 gradi. Paragone simile per la città spagnola di Siviglia, dove 58 anni fa si erano raggiunti massime di 41 anni mentre ieri non si sono superati i 38 gradi.

Non circola soltanto lo screenshot de L’Unità, ma anche alcuni tratti da spezzoni di programmi TV dove vengono riportate le temperature in diversi Paesi europei nel presente e nel passato. Ecco come interviene la pagina Facebook della setta complottista V_V:

ALTRO ESEMPIO DI GRANDISSIMA PRESA PER IL CULO ! UNA VERA E PROPRIA VOLONTÀ DI CONDIZIONARE TRAMITE MANIPOLAZIONE E TRUFFARE LE PERSONE DIVULGATE OVUNQUE QUELLO CHE FANNO QUESTI CRIMINAL1 “ALLARME CLIMATICO. Colori e temperature in gradi Celsius a 5 anni di distanza. Un’immagine vale 1000 parole”

Non basta un giorno

L’errore di fondo è quello di prendere a esempio un unico giorno, e dunque un unico episodio, per effettuare un confronto e sostenere che le attuali temperature siano minori rispetto a quelle del passato. Bisognerebbe tenere in considerazione un periodi più ampio, questo perché nel corso dei giorni e delle settimane potrebbero essere riscontrati dei picchi più alti o temperature più basse rispetto allo stesso. Mettiamo caso al problema siccità, dove per un mese intero non piove e un giorno, improvvisamente, arriva un alluvione. Quel giorno non potrà essere utilizzato per negare che per un mese intero non ci siano state precipitazioni. Ci sono però altre spiegazioni.

Riportiamo quella di Emilia Romagna Meteo:

In estate e’ sempre stato caldo, sempre. Non siamo in Lapponia. E’ facile capire la differenza consultando le medie, ma e’ più facile attaccarsi ad una foto virale, come quella del Tevere in secca 50 anni fa. Si, anche la siccità c’è stata in passato.

Non dovremmo stare qui a ripetere queste cose ma lo facciamo: la differenza sta nelle medie. Tralasciamo i record raggiunti dal 2000 ad oggi, e soprattutto negli ultimi anni o giorni in mezza Europa, il vero problema sono la costanza e l’intensità del caldo. E’ sempre stato caldo in estate, ma non così. Se una volta si raggiungevano i 36 gradi, o anche 38, poi le temperature tornavano in media e soprattutto quando arrivavano i fronti temporaleschi si scendeva sotto media per diversi giorni. Il problema di questi anni e’ che siamo sopra media fin da gennaio ( poi fortunatamente qualche periodo fresco rimane, pochi, ma ci sono) e in estate facilmente superiamo i 35 gradi e durante le “rinfrescate” facciamo fatica a tornare nelle medie per pochi giorni. E’ questa la differenza, ma non lo si vuole capire, e’ più bello e più facile dire “e’ sempre stato caldo” “siamo in estate”, “queste medie sono fasulle” “terroristi”.

I colleghi di Facta riprendono, ad esempio, una spiegazione fornita dall’Earth observatory della Nasa:

Come spiegato dall’Earth observatory della Nasa, «le temperature che sperimentiamo localmente e in brevi periodi possono fluttuare in modo significativo» ma i cambiamenti indotti dal riscaldamento globale possono essere valutati in modo rilevante solo in termini di tendenze a lungo termine. Sebbene vi siano piccole variazioni da un anno all’altro, le registrazioni della temperatura globale mostrano un rapido riscaldamento negli ultimi decenni.

L’articolo de L’Unità

A spiegare l’uso improprio dell’articolo de L’Unità è la Società Metereologica Italiana – NIMBUS:

Questa immagine circola da giorni su siti e gruppi di stampo negazionista, ed è un altro esempio di ingannevole utilizzo di notizie (peraltro molto generiche e imprecise) per cercare di negare in maniera sciocca e maldestra la portata del recente riscaldamento atmosferico, inedito per intensità e rapidità su scale di tempi ormai geologici. Si prende un articolo di giornale apparso in un giorno più o meno qualunque e lo si eleva a testimonianza del fatto che già in passato avrebbe fatto molto caldo, ignorando il rimanente contesto statistico a scala secolare. Peccato che, intanto, in tutto il luglio 1964 la misura ufficiale della temperatura massima a Torino-centro non abbia mai superato i 36,8 °C (giorno 17), ma soprattutto che, di tutte e 34 le giornate con massima >= 36,8 °C nel periodo dal 1900 al 2021, metà si siano concentrate nell’ultimo ventennio: la frequenza di raggiungimento/superamento di tale soglia nel periodo 2003-2021 è stata dunque 5,4 VOLTE SUPERIORE a quella del precedente periodo 1900-2002… E nel frattempo la temperatura media estiva è aumentata di 2,2 °C. Ci spiace… ma anche così non funziona. Precisiamo che il problema in questo caso non è tanto l’articolo di giornale in sé, quanto l’utilizzo distorto che taluni ne hanno fatto mezzo secolo dopo.

Una spiegazione tecnica arriva anche dal team di Chi ha paura del buio:

Un ritaglio in particolare, quello del 19 luglio 1964 su l’Unità, quindi lo stesso giorno del record assoluto inglese di quest’anno (40.3°C registrati a Coningsby), racconta di un’ondata di calore sull’Europa centrale e occidentale con 41° a Siviglia, 40°C a Torino e caldo record anche in Germania. Alcuni giornali hanno ripreso questa argomentazione, ricordando così ai loro lettori che è estate e quindi il caldo è normale. Ma le cose stanno davvero così? E davvero basta un ritaglio di giornale a caso per sconfessare le conclusioni di un’intera comunità scientifica su ondate di calore ed eventi estremi, in generale? Qui proviamo a rispondere nel merito, utilizzando i dati di rianalisi ERA5 prodotti da Copernicus/ECMWF.

Quello che le mappe a destra mostrano sono delle anomalie di temperatura massima, ovvero la differenza tra la temperatura massima registrata tra il 18 e il 19 luglio del 1964 (in alto) e del 2022 (in basso) e una temperatura massima media di riferimento calcolata nel periodo 1961-1990. Quello che risulta evidente è che non c’è alcun paragone tra l’ondata di calore che l’Europa ha appena sperimentato e quella del 1964, ben più limitata sia in intensità che in dimensione. Se nel 1964, il Regno Unito e la Francia orientale non furono interessate dall’ondata di calore, nel 2022 queste aree hanno registrato diversi record assoluti. Inoltre temperature di 41°C a Siviglia, come riportato dal ritaglio di giornale, sono ora molto più frequenti, cosi come temperature di oltre 30°C diffuse in tutta Europa non destano più alcuno sconcerto.

Nessuno scienziato ha mai pensato di negare il fatto che eventi estremi siano già accaduti in passato, ma risulta ormai evidente come questi eventi stiano aumentando in intensità e frequenza [1-5] e che quelle che ora registriamo come ondate record asfissianti e terribili, diverranno la normalità, o addirittura estati “fresche”, nel prossimo futuro, se non decidiamo di ridurre le emissioni di gas serra in maniera rilevante [6]. Ondata di calore non significa semplicemente “caldo”, come alcuni giornalisti vorrebbero farci credere, ma più morti nelle fasce più deboli della popolazione e forte disagio per specie animali e vegetali. L’estate record del 2003 per l’Europa, ad esempio, ha portato decine di migliaia di morti in più del normale [7], soprattutto a causa di notti calde tropicali, che rappresentano il rischio maggiore per la salute [8]. Inoltre, le ondate di calore portano anche ad un aumento degli incendi [9-10].

In conclusione, quei ritagli di giornale, anziché dimostrare ciò che i “furbi diffusori di Verità social” vorrebbero farci scoprire, non fanno altro che confermare una tendenza all’aumento delle temperature e di ondate di calore sempre più intense.

I media europei e le temperature

Riguardo alle altre immagini che circolano, quelle relative alle temperature in Germania, ad esempio, c’è una spiegazione fornita dai colleghi di Dpa.

I due screenshot riguardano le previsioni metereologiche del notizziaro tedesco e Tagesschau. Sono immagini relative alle previsioni del 2017 e quelle del 2022, ma solo in quest’ultima il colore della mappa è rosso, mentre nella prima sembra essere tutto normale nonostante le temperature siano più alte. A smentire la manipolazione dei negazionisti del clima è il Tagesschau attraverso una nota del 25 luglio 2022, a seguito di un tweet del politico dell’AfD Georg Pazderski.

Ecco il perché del cambio grafica:

Dal 2020, il meteo per i tagesthemen non è più fornito da diverse redazioni e aziende, ma dal centro di competenza ARD a Francoforte. Abbiamo cambiato l’intero design quando lo abbiamo rilevato e lo abbiamo adattato al design del tagesschau . Da allora, non ci sono più simboli di nuvole nei tagesthemen , ma una pellicola di nuvole e le temperature sono mostrate su una mappa della temperatura , come è il caso della tagesschau da 30 anni.

Gli attacchi contro la BBC

L’area negazionista ha mostrato il suo volto oscuro contro i meteorologi della BBC. Lo stesso media britannico riporta gli attacchi subiti dai conduttori proprio da quell’area di utenti che difendono l’idea che si tratti di un’estate come un’altra.

Alcuni dei tweet offensivi riportati dalla BBC

Le accuse si basano sulle testimonianze personali e dal confronto con le temperature del 1976, ma a smentirli sono proprio i dati. Ecco la tabella, pubblicata dal team di Reality Check lo scorso 19 luglio, che riporta le temperature dal 1970 ad oggi:

Conclusioni

Coloro che pensano di smentire l’attuale contesto climatico, ossia le alte temperature registrate durante l’estate e tutti i problemi che comportano, sostenendo che siano del tutto normali, sfruttano dei singoli eventi attraverso la tecnica del cherry picking. Non bastano dei singoli episodi, come quelli dell’articolo de L’Unità, per sostenere che sia tutto quanto “normale”.

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