L’agevolazione fiscale del governo Meloni che piace a Beppe Grillo: tasse ridotte all’8% per la sua società

A fronte di un utile di 421mila euro, il comico avrebbe pagato solo 52mila euro di tasse

Nonostante i coloriti attacchi ideologici, quando si tratta di soldi Beppe Grillo sembrerebbe tapparsi il naso: questo è quanto sostiene il Giornale in un pezzo in cui fa i conti in tasca al comico genovese, sottolineando in particolare le entrate riconducibili alle misure del governo Meloni. Innanzitutto, premette che Grillo può beneficiare di 300mila euro l’anno come consigliere del M5s all’opposizione. E poi c’è la Gestimar srl, società di gestione di immobili (compravendita e affitti) di cui la moglie Parvin Tadjk era amministratrice unica. Fino a qualche settimana fa: lo scorso 15 novembre, infatti, al cospetto del notaio di fiducia a Genova, i soci deliberano la trasformazione della Gestimar da Srl in società semplice, di cui Grillo è diventato amministratore unico. Il motivo? Risiederebbe, scrive il Giornale, nell’importante sconto fiscale offerto dalla legge di Stabilità varata appunto dal governo Meloni.


Lo dimostra anche il verbale: «la Legge di Stabilità per il 2023 ha disposto agevolazioni fiscali anche per le srl che entro il 30 novembre 2023 si trasformino in società semplici, a condizione che abbiano per oggetto esclusivo o principale la gestione di beni immobili». E questo è proprio il caso della società. Che nel suo patrimonio immobiliare vanta la quota di un ufficio a Genova, poi un complesso immobiliare a Genova-Nervi, un immobile nel condominio «Case del Golf» in Costa Smeralda e infine tre immobili a Valtournanche (Aosta). La base imponibile della società è pari a circa 650mila euro. Grazie alla Legge di Stabilità, secondo Affaritaliani, Grillo pagherebbe solo l’8% di tasse su questa somma: vale a dire 52mila euro. E questo a fronte di un bilancio 2022 più che in salute, che si è chiuso con un utile di 421mila euro grazie alla vendita di tre appartamenti in Sardegna.


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